Roberta Busticchi, presidente e amministratore delegato di Siemens Healthineers - Archivio
Attenzione alla genitorialità, all’assistenza e, soprattutto, alla disabilità. Sono gli obiettivi dell’intesa sindacale raggiunta da Siemens Healthineers Italia per ampliare le misure di welfare per i propri dipendenti. L’azienda leader nell’innovazione sanitaria, in accordo con i sindacati, punta ad aiutare e sostenere genitori e caregiver migliorando il benessere delle famiglie, senza alcuna distinzione di genere o natura della genitorialità.
Gli interventi messi in campo si collocano nel solco del perseguimento di un maggiore benessere dei lavoratori e delle lavoratrici e di un’equa condivisione dei compiti di cura all’interno del contesto famigliare che promuova i valori dell’inclusività, della diversità e della parità di genere. «La sostenibilità per Siemens Healthineers è un concetto che abbraccia diverse dimensioni e il benessere dei nostri dipendenti è certamente una di queste», spiega Roberta Busticchi, presidente e amministratore delegato di Siemens Healthineers. «Sono inoltre convinta – ha aggiunto – che iniziative di sostegno sociale come queste facciano bene all’intera collettività».
Gli interventi per famiglie, genitori e caregiver
In particolare, l’iniziativa di Siemens Healthineers Italia prevede un ampliamento delle misure legate al congedo parentale, sia delle madri sia dei padri, anche in caso di adozioni e affidi, con un aumento di 5 giorni del congedo obbligatorio e un incremento del 20% sulla retribuzione. Sono inoltre previste 4 ore retribuite in più al mese, da dedicare alla cura di figli, dei genitori con disabilità e per i titolari di 104 per l‘accompagnamento di figli minori o genitori alle visite mediche ampiamente intese.
L’accordo con i sindacati prevede anche permessi retribuiti per l’accompagnamento di figli minori o genitori in stato di assistenza per visite mediche (4 al mese), un ulteriore bonus una tantum per ciascun figlio nato o entrato in famiglia in caso di adozione e affido del valore di 300 euro, e una somma di 1.250 euro di bonus per asili nido, servizi di baby-sitting e assistenza domiciliare per genitori, coniugi o conviventi more uxorio cumulabili tra loro. «Grazie a questo accordo sia le organizzazioni sindacali sia l‘azienda si sono sentite parti attive nella considerazione dei veri bisogni dei dipendenti attraverso un dialogo continuo», il commento di Maria la Notte, responsabile relazioni industriali e sindacali dell’azienda.
L’iniziativa si inserisce nel percorso avviato a livello globale dalla società per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. La mission aziendale è raggiungere il 26% di donne in posizioni di senior management (alta dirigenza) entro il 2025 e il 30% entro il 2030. «Le organizzazioni sindacali sono consapevoli di aver gettato le basi affinché questo accordo fosse il punto di partenza e non di arrivo per garantire migliori condizioni di lavoro e un maggiore equilibrio tra attività lavorativa e vita privata», hanno detto i rappresentanti delle Rsu. «Per far fronte alle esigenze e ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori con l’accordo ci si è impegnati ad un dialogo continuo, atto a rafforzare e sviluppare il sistema delle relazioni industriali aziendali», hanno concluso i sindacati.