Con una seconda riunione di emergenza nel giro di due settimane, la Federal Reserve ha tagliato di nuovo i tassi di interesse, portandoli in un intervallo compreso tra lo 0 e lo 0,25%. Un taglio drastico, di 1 punti percentuali (1,5 punti in meno nel giro di due settimane).
«Il virus sta avendo un effetto profondo sulle persone negli Stati Uniti e nel mondo» ha detto il presidente Jerome Powell. Riparte anche il Quantitative Easing della banca centrale americana, che comprerà nelle prossime settimane titoli di Stato e asset legati al settore immobiliare per 700 miliardi di dollari complessivi. La richiesta di capitale bancario di riserva scende dal 26 marzo a zero, così da eliminare ogni ostacolo ai finanziamenti all’economia reale.
Ancora ieri il presidente Donald Trump su Twitter aveva minacciato di rimuovere Powell dal suo incarico. Il presidente della Fed ha promesso massima disponibilità a fare il possibile per contrastare gli effetti economici della pandemia. «Useremo davvero i nostri strumenti per fare quello che va fatto» ha detto Powell, richiamando il «whatever it takes» di Mario Draghi. Il vertice di emergenza convocato domenica sostituisce la riunione del direttivo Fed prevista per martedì e mercoledì.
In un inusuale annuncio, anche le grandi banche americane hanno annunciato di avere deciso di fermare i piani di riacquisto di azioni: useranno i soldi «per dare massimo supporto agli individui, alle piccole imprese e all’economia più in generale attraverso prestiti e altri servizi importanti».
La mossa della Fed non è comunque bastata a dare maggiore fiducia agli investitori.
Le Borse asiatiche hanno chiuso di nuovo in calo, con Tokyo giù del 2,5%, Shanghai del 3,4% e Hong Kong del 4%.
L’apertura delle Borse europee è stata pessima: Milano è andata giù del 7,5% a pochi minuti dall’avvio degli scambi. Il calo è poi peggiorato fino a raggiungere il 10% e poi si è di nuovo ridotto: Piazza Affari ha chiuso con un calo del 6,1%, Francoforte ha perso il 5,3%, Parigi il 5,7% e Londra il 4,1%. L'indice FtseMib di Milano è sceso anche sotto i 15mila punti,
Pesantissima Wall Street, con il Dow Jones e il Nasdaq che a pochi minuti dall'apertura sono crollati del 10%, il Dow Jones ha chiuso a -13% peggior crollo dal 1987. Questo calo equivale a circa 2mila miliardi di dollari di capitalizzazione che lascia il listino.