Uno scooter con il nuovo logo di Just Eat
Just Eat si rifà il look. La società di food delivery è pronta a lanciare una campagna di rebranding, che prenderà il via il 6 marzo. Punta sui colori, sul senso di community tra utenti, ristoratori e lavoratori, e sull'offerta sempre maggiore di locali dove poter acquistare il proprio pasto. Il logo si fa colorato, così come i fattorini che indosseranno nuove tute, più visibili. “Vogliamo posizionarci ancora più in alto – spiega il country manager Daniele Contini – con un servizio non solo di carattere “funzionale”, ma che accompagni i nostri clienti alla scoperta di nuovi tipi di cucine e di gusti”. Il rebranding è sempre stato nel dna dell'azienda, nata in Danimarca nel 2001 e quotata alla borsa di Londra: “è fisiologico, cerchiamo in questo modo di prevedere i tempi”.
La campagna è a livello mondiale: iniziata lo scorso anno nel Regno Unito, approda ora in Italia, dove il gruppo con sede a Londra è attivo dal 2011. Sono 13 in tutto i Paesi dove Just Eat opera. Il nostro è stato al centro di importanti interventi, con l'acquisizione di altre start up, come Pizza Bo ed HelloFood e “in futuro non escludo nuove operazioni di questo tipo”, puntualizza Contini “siamo cresciuti molto in questo modo”. Just Eat può contare su una “filiera” di 5.500 ristoranti associati in 550 città in tutta la penisola. Erano 3mila solo un anno fa. “Nel 2016 siamo aumentati del +200% sul 2015 e siamo a livello nazionale il player numero uno”. Il target di riferimento sono utenti tra i 30 e i 35 anni, con disponibilità economica medio-alta, “ma vogliamo intercettare chi ordina a domicilio ancora con il metodo tradizionale”.
Gli spazi per crescere sono ancora grandi, sia per quanto riguarda i clienti, sia gli esercizi da coinvolgere. Partendo da questi ultimi:
si stima che in Italia ci siano circa 100mila tra ristoranti, trattorie, luoghi dove consumare un pranzo o una cena, insomma. Di questi 10mila fanno take away: 5.500 sono nella rete Just Eat. E poi i clienti. L'Osservatorio Just Eat in collaborazione con ICRIOS Bocconi, che considera un campione di 16mila persone che giù usano Just Eat, mostra come sia l'aspetto trainante sia quello della scoperta di nuovi ristoranti e di nuove cucine: da solo crea un giro d'affari di 50 milioni di euro all'anno per i ristoranti, un incremento della spesa media del 56% e un potenziale di 1,77 miliardi su base annua, considerata la varietà e la scoperta.
Nel futuro c'è anche tanta tecnologia. Con alcune novità in fase di sperimentazione. Il direttore marketing del gruppo Barnaby Dawe ha spiegato come a Londra si stia testando robot per le consegne a domicilio.