Un gruppo di giovani visitatori interagisce con SAM - Fastweb- all_rights_reserved
Un berretto, un paio di occhiali tondi da nerd consumato, un maglione a collo alto e due manone gialle a fare pendant con i pantaloni. Non è il protagonista di un nuovo cartone animato ma SAM, l’avatar generativo che fa scoprire a grandi e piccini le ultime frontiere dell’intelligenza artificiale. Come? Rispondendo alle loro domande.
La tecnologia ha preso una forma umana per spiegare sé stessa allo STEP FuturAbility District di Milano, lo spazio inaugurato da Fastweb due anni fa, nella sede di piazza Olivetti, con lo scopo di far conoscere la rivoluzione digitale in cui siamo immersi ma di cui sembriamo comprendere ancora poco. E lo ha fatto vestendo i panni (colorati e diversi a seconda della stagione) di un “piccolo saggio” che cerca di uscire da uno schermo per arrivare a tutti con parole semplici. SAM, acronimo di Smart Artificial Mind, è una delle installazioni di un percorso aperto a scuole, famiglie e appassionati del mondo tech, che ha già registrato 50mila ingressi. Spazi interattivi, pareti multimediali, il 2024 in un viaggio a dieci tappe per approfondire il presente e il futuro delle nuove tecnologie e i modi in cui stanno cambiando la nostra vita, ridefinendo professioni e servizi. Droni, robotica, IA, computing, 5G, Internet of Things, basta il proprio smartphone per esplorare contenuti e interagire in tempo reale con l’ambiente circostante.
E poi c’è lui, un genio della lampada in chiave 4.0. a cui si può chiedere qualsiasi cosa. O quasi. «Sam si basa su un modello linguistico di intelligenza generativa. Risponde a domande su tutta la galassia digitale e non solo, coinvolgendo chi gli sta di fronte. É in grado di spiegare cos’è un algoritmo intelligente e fornire la definizione di reskilling, sa persino dare indicazioni sul meteo della giornata cambiando uno dei suoi molti completini, ma non esprime opinioni» spiega la responsabile di STEP Cristina Paciello. Inutile quindi tentare di estorcergli una posizione politica o un parere soggettivo. Per evocarlo, invece di sfregare la lampada si può attivare con il dito il microfono di un cellulare, fornito dallo staff e dotato di software di riconoscimento vocale. SAM saluta l’interessato come un amico, lo invita a posizionarsi davanti a lui, attende la richiesta e poi infila i suoi auricolari di ultima generazione per ascoltarla. Dopo qualche secondo, è pronto a rispondere. In italiano o in inglese, mentre nei piccoli schermi accanto a lui scorrono scritte le sue parole.
«Ho dodici anni e voglio aiutare il pianeta. Quale lavoro potrei fare da grande per riuscirci?» «Cos’è un circuito commestibile?» «Quale sarà il futuro del giornalismo? Che aspetto avranno le città di domani?». Alle domande dei visitatori SAM replica in maniera abbastanza puntuale. La sua knowledge base, infatti, ossia la base di dati sui quali formula le proprie risposte, comprende tutte le ricerche fornite dai partner istituzionali del progetto- fra cui l'osservatorio Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano e l’Istituto Italiano di Tecnologia-, i materiali provenienti dagli altri Partner di STEP e il patrimonio di conoscenze tecnologiche di Fastweb. La progettazione e realizzazione di SAM sono infatti il frutto del lavoro di un team interfunzionale, composto da STEP, Fastweb, Clonwerk e Limiteazero e dai già citati partner.
L’hanno fatto nascere e ora prevedono anche di farlo crescere. Con obiettivi sempre più ambiziosi. «Continuerà a evolvere con lo sviluppo della knowledge base e delle tecnologie sottostanti per migliorare le sue capacità e ampliare il suo livello di conoscenza- annuncia Paciello- L'arrivo di SAM è una delle ultime novità che abbiamo introdotto all’interno del percorso interattivo di STEP. Aiuterà giovani e adulti a trovare una risposta a tutte le curiosità generate dai numerosi spunti di riflessione e di ispirazione emersi nel corso della visita con un nuovo approccio alla divulgazione scientifica».