lunedì 12 settembre 2011
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A luglio la produzione industriale destagionalizzata è calata dello 0,7% congiunturale e dell'1,6% tendenziale, contro il -0,8% (rivisto da -0,6%) su mese e il +0,1% (rivisto da +0,2%) su anno di giugno .È quanto emerge dai dati diffusi stamane dall'Istat, i primi relativi all'andamento dell'economia italiana nel secondo semestre.Le attese indicavano una crescita dello 0,2% su mese e dello 0,6% sull'anno.Per Paolo Mameli, di Intesa Sp, «è stato un calo più accentuato di quello che ci aspettavamo (le nostre stime erano per una contrazione dello 0,2%). Nel dettaglio l'unico segnale positivo è la produzione di beni di capitale, che presenta addirittura un segno più; il forte calo della produzione di beni non durevoli segnala che le imprese si aspettano un forte ridimensionamento della domanda finale. Sulla base di questo dato, il terzo trimestre sarà negativo per la produzione. Avremmo un -1,4% sul terzo trimestre (dopo +1,4% trimestre precedente) in caso di stabilità agosto/settembre. Più dubbio se avremo un segno negativo sul Pil, anche se è possibile (noi abbiamo una stima flat). In generale, guardando più avanti, non vediamo grossi motivi per una ripresa. Già nel quarto trimestre inizieremo a sentire gli effetti del rincaro Iva e poi in tutto il 2012-2103 gli effetti in generale della manovra che si inseriscono in uno scenario mondiale di rallentamento. Quindi andiamo verso una sostanziale stagnazione per l'industria».
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