sabato 2 gennaio 2016
Il tasso si è attestato al 12,7%, in crescita di 0,5 punti percentuali sul 2013 pari a 3milioni 236 mila unità, il «livello più elevato dal 1977». Nel Mezzogiorno ha raggiunto il 20,7%.
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Il tasso di disoccupazione nel 2014 si è attestato al 12,7%, in crescita di 0,5 punti percentuali sul 2013 pari a 3milioni 236 mila unità, il "livello più elevato dal 1977". Un aumento che ha coinvolto in particolare il Mezzogiorno, dove l’indicatore ha raggiunto il 20,7%, valore tra i più alti d’Europa dopo quello di Grecia e Spagna. È quanto registra l'Istat nel suo Annuario statistico. Amplificato nel 2014 anche il divario territoriale relativo all'occupazione: il tasso di occupazione del Nord (64,3%) è oltre venti punti più elevato di quello del Mezzogiorno (41,8%), spiega ancora l'Istat.Il tasso di disoccupazione diminuisce al crescere dell'istruzione, dal 18,8% di chi ha al massimo la licenza elementare al 7,8% dei laureati, a ulteriore conferma, dice l'Istat, del "fattore protettivo costituito dai titoli di studio più elevati.?Ma, si legge ancora nell'Annuario, il tasso di disoccupazione tra i 25 e 34 anni è leggermente aumentato nel 2014 rispetto a quello dei diplomati: "questo a motivo del più recente ingresso nel mercato del lavoro di coloro che hanno prolungato gli studi, sia delle crescenti difficoltà occupazionali dei più giovani, anche se in possesso di titolo elevato".
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