Una manifestazione per il lavoro davanti a palazzo Chigi - Archivio
Appena un mese di fermo produttivo per mettere in crisi il mercato del lavoro italiano. Ad aprile 2020, infatti, si contano 274mila occupati in meno rispetto a marzo. Lo rileva l'Istat, parlando di una «marcata diminuzione». L'effetto dell'emergenza Covid-19 «appare decisamente più marcato rispetto a marzo», spiega l'Istituto di statistica. «L' occupazione ha registrato una diminuzione di quasi 300mila unità, che ha portato nei due mesi a un calo complessivo di 400mila occupati e di un punto percentuale nel tasso di occupazione», sottolinea l’Istat nel commento che accompagna le stime.
Sempre ad aprile, gli inattivi, coloro che né hanno né cercano un lavoro, salgono di 746mila unità. L'istituto parla di «un'ulteriore forte crescita dell'inattività». Il tasso di disoccupazione scende al 6,3% rispetto all'8 % di marzo. Si tratta del minimo dal novembre del 2007. Pesa l'effetto lockdown, con 484mila persone in meno che cercano lavoro (-23,9% rispetto a marzo). Il numero dei disoccupati, appunto di coloro che sono a caccia di un impiego, cala a un milione e 543mila. Il crollo dell'occupazione nel mese di aprile è generalizzato, «coinvolge donne (-1,5%, pari a -143mila), uomini (-1,0%, pari a -131mila), dipendenti (-1,1% pari a -205mila), indipendenti (-1,3% pari a -69mila) e tutte le classi d'età, portando il tasso di occupazione al 57,9% (-0,7 punti percentuali)». Ma il calo più forte in proporzione interessa i dipendenti a tempo determinato: -129mila, con una discesa del 4,6% rispetto a marzo.