Nei primi nove mesi del 2016 il 61% delle aziende sottoposte a ispezione ha fatto registrare irregolarità gravi. Un fenomeno in aumento dell'1,5% se confrontato con i dati 2015 in cui il tasso di illeciti era stato pari al 59,51%. È il dato messo a fuoco dall'Ispettorato nazionale del Lavoro, del ministero di via Veneto, su un universo di 103.348 imprese sottoposte a check-up a cui vanno aggiunti gli oltre 5.104 accertamenti effettuati in materia di Cigs, cassa in deroga e contratti di solidarietà. Oltre 57mila aziende, dunque, quasi sei su 10 del totale delle imprese controllate hanno denunciato illeciti. Nel particolare sono stati 30.416 i
lavoratori occupati "in nero"; un fenomeno in grave aumento come certifica il confronto con il 2015 che registra un +8% dell'illecito.
In "considerevole" crescita anche le "esternalizzazioni irregolari" dei processi produttivi che hanno coinvolto circa 8.900 lavoratori con un incremento sui primi nove mesi del 2015 dell'86%. Tra le altre irregolarità sanzionate dagli ispettori del ministero del Lavoro - e in aumento - anche i 5.600 rapporti di lavoro fittizi, in realtà veri e propri contratti di lavoro subordinato, che crescono del 4%.
Circa 5.840 aziende infine sono state sospese dall'attività per impiego di personale non dichiarato in misura pari o superiore al 20%
di quello presente al momento del controllo, unico fenomeno questo che segna un po' il passo con un leggero decremento rispetto al 2015 quando le sospensioni sono state pari a 5.668.
Nei primi nove mesi del 2016 il 61% delle imprese ha fatto registrare irregolarità gravi. Un fenomeno in aumento dell'1,5% se confrontato con i dati 2015
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