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Continua e crescere la fiducia degli italiani nella ripresa economica, aumenta la propensione al risparmio ma cresce anche anche il profilo di rischio degli investitori con una preferenza per i prodotti finanziari, giunti oramai a surclassare il sempre caro mattone. Chi investe ha una visione molto specifica riguardo la potenzialità dei propri investimenti, senza facili illusioni, oltre ad una decisa attenzione all'investimento sostenibile.
Malgrado l'inflazione non ancora sotto controllo crescono le famiglie che risparmiano mentre diminuisce l'avversione al rischio a beneficio della scelta di prodotti finanziari a medio-lungo termine e del contemporaneo incremento della ricerca di rendimenti allettanti (un must per un terzo degli investitori). Cala invece il numero di chi conferisce priorità alla protezione del capitale. Tra gli aspetti più rilevanti per i risparmiatori troviamo la liquidabilità dell'investimento, la flessibilità ed i piani di accumulo.
La percezione è che ci sia un forte bisogno di gestire la volatilità e di diversificazione da parte dei risparmiatori, che necessitano di alternative da associare agli onnipresenti BTP. D'altro canto lo scenario globale è profondamente cambiato negli ultimi mesi e c'è grande incertezza. I tassi di interesse (lasciati fermi dalla Bce giovedì scorso) dovrebbero cominciare a calare nei prossimi mesi e in misura più importante verso la fine dell'anno. Cresce la sottoscrizione di obbligazioni investment grade, titoli di qualità medio-alta, generalmente associati a emittenti di grandi dimensioni. Questo comparto dovrebbe infatti realizzare performances migliori rispetto alle obbligazioni high yield, ovvero obbligazioni societarie emesse da società cui un’agenzia di valutazione del merito creditizio ha attribuito rating bassi. Pollice su anche per le obbligazioni dei paesi emergenti e per la valuta statunitense che potrebbe beneficiare di un aumento della volatilità dei tassi. Questo scenario, associato al contesto macro-economico promuove la gestione attiva come scelta ideale del momento: acquistare e vendere i singoli titoli nel momento opportuno, variando spesso l'asset allocation del proprio portafoglio per ottenere un rendimento migliore rispetto all' indice di riferimento.
Gli Stati Uniti beneficeranno di società che presentano elevati flussi di cassa e che ricompensano gli azionisti con un ottimo dividendo; di valutazioni non elevate e della concentrazione nel settore energetico: si prevede infatti che Il consumo di energia elettrica negli Stati Uniti salirà a livelli record nel 2024 e nel 2025 con l'utilizzo da parte di privati e aziende di una elevata quantità di elettricità in sostituzione dei combustibili fossili da utilizzare per il riscaldamento e il trasporto. La crescita attesa degli utili è intorno al 7-8%: nonostante l’inflazione, le aziende al momento non soffrono dal punto di vista dei margini e del profitto. Note positive dovrebbero arrivare anche dal Giappone e dai paesi emergenti (Asia).
In Europa, il miglioramento del contesto di crescita e il robusto sostegno fiscale induce a privilegiare le banche europee e i favoriti dai consumi interni, ovvero il settore viaggi e del tempo libero. La fiducia sulla crescita economica comporta un incremento dell'esposizione ad azioni e materie prime, perché la maggior parte degli investitori è convinta che l'economia globale accelererà. In uno scenario di consolidamento e di crescita economica e ancor più con la prospettiva di un allentamento delle politiche monetarie altri settori diventeranno sicuramente molto interessanti grazie al fatto che le crescite che potranno esprimere saranno più attrattive e quindi si creeranno delle interessanti opportunità di investimento. I principali temi di investimento sono perciò quelli dell’Intelligenza Artificiale, della sicurezza informatica, delle infrastrutture, del climate change e delle case green, della cura dell’Alzheimer e dell’economia delle esperienze (attività ricreative e culturali).