venerdì 19 novembre 2021
Progetti di ricerca e sperimentazione agricola di sementi di piante oleaginose da utilizzare nelle bioraffinerie
Le raffinerie Eni di Porto Marghera

Le raffinerie Eni di Porto Marghera - Ansa

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Eni e Intesa entrano nel capitale sociale di Bonifiche Ferraresi. Le tre società hanno sottoscritto un accordo per l'avvio di una collaborazione. Il cda di Bf ha deliberato la convocazione per il 21 dicembre prossimo dell’assemblea dei soci. L'investimento da parte di Eni e Intesa avverrà attraverso un aumento di capitale riservato al termine del quale le due società deterranno ognuna il 3,32% del capitale sociale di Bf.In particolare l’accordo con Eni si articola in tre operazioni collegate tra loro. Tra queste la costituzione di una equity joint-venture paritetica tra Eni e Bf che avrà come oggetto progetti di ricerca e sperimentazione agricola di sementi di piante oleaginose da utilizzare come feedstock nelle bioraffinerie Eni. In questa operazione Eni acquista anche una partecipazione di minoranza nel capitale sociale della società operativa Bonifiche Ferraresi, rappresentative del 5% del capitale sociale della stessa, a fronte del pagamento di un prezzo di 20 milioni. L'acquisto consente a Bf di rilevare una plusvalenza di circa 6,7 milioni.

Una grande operazione «che rafforza il disegno strategico – commenta Federico Vecchioni, ad di Bf – e il posizionamento industriale del gruppo. Oltre all'importante dotazione di capitale, queste partnership aprono nuovi mercati, forniscono know how e riconoscono la leadership di Bf nel comparto agroindustriale nazionale». L'intesa fa leva sulla consolidata collaborazione tra Eni e Bf in ambito agricolo per lo sviluppo di iniziative di diversificazione economica, trasferimento di competenze e supporto all'imprenditorialità in Italia e all'estero. Bonifiche Ferraresi, con i suoi 7.750 ettari, è la più grande azienda agricola italiana per superficie agricola utilizzata ed Eni produce nelle bioraffinerie a Gela e a Venezia Porto Marghera biocarburanti avanzati, uno degli strumenti per contribuire al contenimento delle emissioni di CO2 nel settore dei trasporti. Entro il 2023 Eni non utilizzerà più olio di palma nei suoi processi produttivi.

Le attività di test e sperimentazione della joint-venture verranno effettuate nei «Laboratori a Cielo Aperto» di Bonifiche Ferraresi in Sardegna, e saranno volte a valutare la replicabilità delle produzioni in Italia nei paesi esteri in cui è presente Eni, in particolare in Africa. L'individuazione delle specie vegetali più idonee seguirà i criteri di sostenibilità definiti nella Direttiva Europea sui biocarburanti, promuovendo la coltivazione sostenibile, proteggendo i suoli e non sottraendo terreni destinabili alla produzione di prodotti destinati all'alimentazione.

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