Ultimi cinque giorni per pagare la cosiddetta mini-Imu. Scadono venerdì 24 i termini per il versamento della quota addizionale di imposta decisa in 2.377 Comuni italiani, circa un terzo del totale, tra i quali 48 capoluoghi di provincia. Sono dieci milioni gli italiani che dovranno metter mano al portafoglio per far fronte a questa sorta di colpo di coda della vecchia Imu 2013, abolita ma non per tutti e non del tutto.L’imposta sulla prima casa, che arriva al termine di un tira e molla che ha accompagnato tutta l’attività del governo Letta, non sarà stavolta un salasso, ma è stata di sicuro una sorpresa dopo che le due rate ordinarie del giugno e del dicembre scorso erano state annullate (non senza ricadute finanziarie e politiche). Per quel che vale, la rata media sarà intorno ai 40 euro a fronte dei 225 pagati nel 2012.La mini-Imu è un’imposta
una tantum. In futuro si continuerà infatti a pagare, come sempre, ma dal 2014 la tassazione sulla prima casa ha cambiato nome, con l’arrivo della Tasi (sui servizi indivisibili) e della Tari (sul servizio rifiuti), mentre l’Imu rimane su seconde e terze case. La novità di questo versamento, deciso solo poche settimane fa, ha gettato nel panico molti contribuenti. Chi deve pagare, quanto e come si deve pagare? Commercialisti e Caf sono stati presi d’assalto, con molte code e altrettante polemiche. La rabbia era scontata dopo le reiterate promesse di abolizione. E la corsa contro il tempo non ha aiutato. A complicare il quadro c’è il fatto che sempre entro il 24 gennaio va pagata anche l’addizionale sulla Tares, penultimo nome conosciuto della tassa comunale sui rifiuti. Negli ultimi giorni sono arrivati nelle buche delle lettere di molti italiani, due bollettini (un Mav e un modello F24) con i quali versare l’addizionale. Un «doppio pasticcio», secondo Unimpresa, associazione a cui aderiscono 900 centri di assistenza fiscale.Tornando alla mini-Imu, chi maneggia Internet può trovare abbastanza facilmente un calcolatore
on line sulla Rete. Molti Comuni lo hanno messo sul loro sito e, una volta determinato l’importo, si può stampare direttamente l’F24 per il versamento. Per calcolare la cifra bisogna ovviamente conoscere la rendita catastale dell’immobile e, se non è già indicata in automatico in base alla città prescelta, la nuova aliquota stabilita localmente.Pagano soltanto i proprietari nei municipi che hanno alzato la tassa oltre il 4 per mille. La quota a carico del contribuente è il 40% della differenza tra l’imponibile ad aliquota base e quello ad aliquota rivista (massimo 6 per mille). Valgono sempre le vecchie detrazioni Imu (200 euro più 50 per ogni figlio entro i 26 anni). Da ricordare che non si deve versare nulla se l’imposta dovuta è inferiore ai 12 euro. Ma attenzione, i singoli Comuni potrebbero avere introdotto una soglia di esenzione più bassa. Tra i 48 capoluoghi che hanno alzato l’aliquota, ben 23 l’hanno portata al massimo del 6 per mille: tra questi Milano, Napoli, Catania, Ancona, Perugia e Brescia.