Massimo Lanza, presidente di Veneto Banca, ha spiegato all'agenzia AdnKronos che è possibile un aumento dell'indennizzo per i piccoli soci che hanno comprato le azioni dell'istituto di credito. L'Offerta? "È buona" assicura spiega Lanza. Un miglioramento? "È possibile, non sicuro, ma certamente possibile se la banca ripartirà".
L'idea è quella di un meccanismo di compartecipazione alla creazione di valore che integri l'offerta transattiva. Tra le ipotesi allo studio ci sarebbe quella di concedere ai piccoli azionisti che aderiranno all'offerta transattiva di acquistare azioni future a un prezzo prefissato già oggi. Una sorta di warrant insomma. E ai timori dei soci di restare nuovamente bruciati dice: "La situazione ora è completamente diversa. C'è gente che si è messa in gioco con il solo obiettivo di salvare la banca, non certo per soldi. Non c'era alcun motivo per calarsi in una situazione di questo tipo se non la volontà di fare qualcosa di buono per la collettività".
Lanza comunque respinge le critiche al meccanismo messo a punto per indennizzare i piccoli soci vittime della perdita di valore dei titoli della banca: "Quando si sente dire in giro che l'indennizzo è una fregatura -dice- mi chiedo se si abbia la consapevolezza della situazione. Stiamo parlando di una banca dove l'azionista ha versato fino a ora 3,5 miliardi per ripianare il bilancio e ha messo 600 milioni per risarcire parzialmente i piccoli azionisti senza che avesse alcuna responsabilità di quanto accaduto".
Certo la proposta di migliorare l'offerta è legata proprio al rilancio dell'istituto. "Non c'è dubbio -dice Lanza- che la banca debba tornare centrale nei luoghi dove opera. Per questo lancio un appello a tutti: clienti e non, imprenditori, professionisti, azionisti: Se lavoriamo tutti insieme ce la possiamo fare. Banche come questa sono fondamentali per il territorio".