Per più di due terzi dei greci (67.3%) la Grecia non ce la farà ad evitare il fallimento. È questo il risultato di un sondaggio-lampo condotto ieri sera dalla società Kapa Research subito dopo l'annuncio delle nuove misure di austerità da parte del governo tra cui il via libera alla messa in cassa integrazione di 30mila statali che, fra un anno, saranno licenziati. Dal sondaggio, effettuato per conto del settimanale
To Vima (La Tribuna), risulta inoltre che se due greci su tre sono pessimisti sul futuro del Paese, il 23.3% crede invece che la Grecia ce la farà ad uscire dalla crisi mentre il 9.4% degli intervistati non si è espresso.Il 70,5% dei greci, inoltre, si è detto favorevole alla permanenza del Paese nell'eurozona, contro il 19,7% che preferirebbe il ritorno alla dracma. Nel caso in cui la Grecia non riuscisse ad evitare il fallimento, il 62,4% ha detto che preferirebbe un fallimento pilotato con la permanenza nell'eurozona, il 15,5% un fallimento con la permanenza nell'euro e la stessa percentuale (15,5%) un fallimento totale con l'uscita dall'eurozona.Per il 75,3% degli intervistati la nuova tassa sugli immobili è "sbagliata", mentre il 20,9% la considera "ingiusta ma necessaria". Il 90,7%, inoltre, è d'accordo con la riforma che prevede la ristrutturazione del settore pubblico e la fusione degli enti statali, mentre l'83% approva l'istituzione di un Ufficio unico che si occuperà esclusivamente del pagamento degli stipendi degli impiegati statali. Secondo l'81% dei greci, infine, devono essere portate immediatamente avanti le riforme strutturali, le privatizzazioni e la liberalizzazione delle professioni chiuse.