martedì 1 novembre 2011
L'annuncio choc di Papandreou mette in allarme l'Unione Europea. Domani vertice tra Sarkozy, Merkel, il premier greco e i vertici di Fmi e Ue a margine del G20 di Cannes.
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Il governo greco rischia un possibile collasso, con alcuni parlamentari del partito al governo che hanno chiesto le dimissioni del primo ministro George Papandreou per aver messo in pericolo l'appartenenza alla zona euro, indicendo un referendum sulle misure di salvataggio a cui aveva dato l'ok solo la settimana scorsa.Colti impreparati dalla sua scommessa ad alto rischio, i leader di Francia e Germania interpelleranno domani Papandreou a Cannes per spingere una rapida implementazione del nuovo piano di salvataggio greco in vista del summit del G20.

Sei membri del partito Pasok al governo, infuriati dalla decisione del premier di indire un referendum sul pacchetto di misure da 130 miliardi di euro, hanno detto che Papandreou dovrebbe far posto a un'amministrazione "legittimata politicamente". Una importante parlamentare del partito socialista di Papandreou ha lasciato il gruppo, mentre altri due hanno detto che la Grecia ha bisogno di un governo di unità nazionale seguito da elezioni anticipate, chieste anche dall'opposizione.

INCREDULITÀI politici europei hanno espresso incredulità per l'annuncio del referendum che ha lasciato tutti di stucco, compreso il ministro delle Finanze greco. "È difficile capire su cosa sarà il referendum. Vogliamo essere salvati o no? È questa la domanda?", si è chiesto il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt.

In un comunicato diffuso dopo una telefonata tra il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel, l'Eliseo spiega che "Francia e Germania sono determinate ad assicurare, con i loro partner europei, la piena implementazione nel periodo di tempo più breve possibile delle decisioni adottate al summit, che sono oggi più importanti che mai".

Imprenditori in Grecia si sono detti disperati per come il Paese viene gestito e i mercati speculano chiedendosi se l'Italia sarà il prossimo paese della zona euro a scivolare nella crisi del debito. "Penso che nella tarda serata questa saga finirà perché (Papandreou) perderà la risicata maggioranza che ha in parlamento", ha detto il capo della Camera di commercio di Atene a Reuters Insider tv. "Penso che il referendum non ci sarà. Spero e prego in un governo che unirà le altre forze politiche".

Jean-Claude Juncker, che presiede gli incontri dei ministri delle Finanze dell'eurozona, si è rifiutato di escludere un default del debito greco. "Il primo ministro greco ha preso questa decisione senza parlarne con i suoi colleghi europei", ha detto Juncker in Lussemburgo. Alla domanda se un "no" greco nel referendum sottintenderà la bancarotta per la Grecia, Juncker ha detto di non poter escludere questa possibilità, ma ha precisato che "dipende da come è formulata esattamente la domanda e su cosa esattamente voteranno i greci".

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