Si fa presto a dire Grexit. Sono infatti tanti i problemi pratici da affrontare, a partire dalla creazione di una nuova valuta greca da immettere sui mercati finanziari. Un’operazione che porterebbe la nuova valuta a essere scambiata tra i 25 e i 50 centesimi di euro: un taglio che si abbatterebbe sul valore delle pensioni e tutto il resto. Dal punto di vista tecnico, invece, per passare ad una nuova dracma ci sarebbe una enorme serie di ostacoli.
Dall’attribuzione di un codice identificativo per elaborare pagamenti e operazioni su titoli e derivati alla soluzione legale delle questioni legate a contratti finanziari sottoscritti in euro: un lavoro lento, lungo e meticoloso. Infine, il trading di una nuova dracma fra le parti dovrà essere regolamentato tra le parti stesse, aumentando l’esposizione al credit risk nel caso di un default.