«La Grecia è e resterà un membro della zona euro». Lo ha detto il presidente della Commissione europea,
José Manuel Barroso nel
Discorso sullo Stato dell'Unione davanti alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.Segnali positivi arrivano anche dai negoziati tra il governo greco e la Troika, Ue-Fmi-Bce, incaricata di verificare l'attuazione del risanamento delle finanze pubbliche elleniche dalla cui applicazione dipendono gli aiuti finanziari di Ue ed Fmi.Due settimane fa la Troika aveva lasciato Atene dopo aver accertato che gli obiettivi di riduzione del deficit pubblico rischiavano di non essere rispettati. Si era dunque bloccata l'erogazione della sesta tranche (8 miliardi) del prestito complessivo di 160 miliardi di euro. Proprio nei giorni scorsi il governo greco ha approvato ulteriori misure di austerità allo scopo di sbloccare l'erogazione deiprestiti e domani la Trika tornerà in Grecia. L'annuncio della Commissione rappresenta dunque un passo avanti per evitare che Atene resti senza soldi a partire da metà ottobre.Toccherà poi ai ministri delle Finanze dell'Eurozona riunirsi in via straordinaria ad ottobre, dopo il loro incontro ordinario del 3-4 ottobre, per valutare la situazione greca ed analizzare il rapporto della troika, che da domani riprenderà la missione ad Atene.Intanto continuano i disagi per i cittadini greci, e quelli ateniesi in particolare, a causa dello sciopero di tutti i mezzi di trasporti pubblici giunto oggi alla seconda giornata. I lavoratori del settore protestano contro la misura governativa che prevede la messa in atto della "sospensione provvisoria" del personale in eccesso, almeno il 10%, nelle imprese a partecipazione statale e in altri enti statali, mentre i proprietari di taxi protestano contro la liberalizzazione della loro professione. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Yiannis Ragusis, da parte sua, ha rivolto un appello ai lavoratori del settore di comportarsi responsabilmente e di decidere le loro azioni in base all'interesse generale, ricordando che il settore dei trasporti pubblici in Grecia continua a produrre debiti che nel 2011 toccheranno i 150 milioni di euro.
TOBIN TAXLa Commissione Ue ha adottato ufficialmente oggi la proposta per introdurre un sistema comune di tassazione sulle transazioni finanziarie. Lo ha annunciato il presidente dell'esecutivo Ue specificando che il sistema, se adottato dal 2014, potrà dare un gettito annuo di 55 miliardi.L'Unione europea deve modificare i Trattati per andare oltre la regola dell'unanimità. «Il passo non può essere dettato dal più lento», ha specificato.«Serve una tassa unica Ue sul risparmio». Lo ha detto il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso annunciando che chiederà al Consiglio un mandato per negoziare un nuovo sistema di fiscalità sul risparmio che rafforzi il mercato unico.«I governi non possono fare da soli», ha detto Barroso, affermando che «non si può avere un approccio intergovernativo se vogliamo avere un mercato unico», e specificando che «sono i mercati a dire che dobbiamo avere più integrazione». In questa ottica ha annunciato «proposte nelle prossime settimane per un quadro unico di integrazione economica nella zona euro».
JUNCKER: NO LEZIONI CHE ARRIVANO DA OLTRE OCEANO«No a lezioni che vengono da Oltreoceano» Così il presidente Eurogruppo
Jean-Claude Juncker al Parlamento europeo. Rispondendo a un parlamentare sull'ipotesi di uscita di uno o due Paesi dall'eurozona, Juncker si è detto «veemente contrario». «Non risolverà il problema. Accrescerà quelli dei Paesi Ue-27 e di quelli vicini». «Non usciamo dalla crisi se non rinforziamo le politiche per la crescita». Jean Claude Juncker «non è contrario» all'idea di creare un «ministro dell'economia» dell'Eurozona ma, ha detto rispondendo agli europarlamentari davanti alla plenaria di Strasburgo, «comincia a non piacermi l'idea di creare ogni giorno una nuova istituzione». Secondo il presidente dell'Eurogruppo «sono i ministri nazionali dell'economia» a dover presentare e far approvare le decisioni europee davanti ai parlamenti nazionali.
EUROPA PIATTA NON GUARDA BARROSO, REALIZZI SU BANCHEAvvio dei seduta con prese di beneficio dopo la grande corsa di ieri per tutte le Borse europee, che si sono rapidamente portate vicino a livelli di parità anche se il settore bancario rimane piuttosto debole. Poche reazioni all'intervento del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso: l'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio Continente, cede qualche frazione di punto percentuale, con i titoli del settore automobilistico in crescita. Nel comparto del credito naturali cali dopo gli aumenti anche a due cifre della vigilia, con vendite più consistenti sui gruppi anglosassoni: Hsbc cede l'1,94%, Barclays l'1,75%, Lloyd's l'1,74%. Tra le italiane Intesa SanPaolo perde l'1,64%, mentre il Banco popolare cresce dell'1,26%. Qualche scivolone più importante tra le società dei servizi finanziari con Deutsche Borse, il gruppo di gestione del mercato azionario di Francoforte, che cede il 2,44%. Leggermente positivo l'avvio del listino di Atene, che sale di circa mezzo punto percentuale mentre Stoccolma, la più positiva ieri, cede oltre un punto.