lunedì 7 novembre 2011
​Il numero di giovani che non sono né occupati né impiegati in corsi di studio o formazione, i cosiddetti 'Neet', nel 2010 raggiunge i 2,2 milioni, ovvero quota 23,4%. In altre parole, quasi un ragazzo su quattro tre i 15 e i 29 anni non lavora e non studia. Lo rileva la Banca d'Italia.
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Il numero di giovani che non sono né occupati né impiegati in corsi di studio o formazione, i cosiddetti 'Neet', nel 2010 raggiunge i 2,2 milioni, ovvero quota 23,4%. In altre parole, quasi un ragazzo su quattro tre i 15 e i 29 anni non lavora e non studia. Lo rileva la Banca d'Italia nel rapporto 'Economie regionali". Quindi per effetto della crisi è salito il numero dei 'Neet', l'acronimo che sta per Not in Education, Employment or Training. Infatti, spiega il rapporto della Banca d'Italia, che elabora dati Istat, "nel periodo 2005-2008 i Neet tra i 15 e i 29 anni erano poco meno di 2 milioni, pari al 20% della popolazione nella stessa fascia d'età; nel 2010 erano 2,2 milioni, circa il 23,4%". La crescita è stata più marcata nel Nord e al Centro, mentre nel Mezzogiorno è stata meno pronunciata. Ma nell'Italia meridionale l'incidenza dei giovani 'Neet' era vicina al 30% già prima della crisi. In particolare, dei 2,2 milioni di under 30 che non studiano e non lavorano ben 1,2 milioni, ovvero più della metà, si trova nel Sud e nelle Isole. Marcate risultano anche le differenze tra la componente femminile e quella maschile (20,5% tra gli uomini e 26,4% tra le donne).
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