I numeri di Garanzia giovani sembrano dare ragione alle istituzioni. Nonostante le contestazioni e i ritardi – anche ieri una protesta fuori dal ministero – in 73.289 hanno trovato un’occupazione dopo aver concluso un intervento previsto dal programma europeo avviato il 1° maggio 2014, con l’obiettivo di accrescere l’occupabilità dei 15-29enni che non studiano né lavorano (i cosiddetti Neet). È quanto emerge dal rapporto dell’Isfol.Secondo il report, tra i giovani che hanno usufruito di un servizio, un terzo ha trovato lavoro a un mese della conclusione del percorso, il 40% a tre mesi e il 43% a sei mesi. In alcune zone del Paese e in particolare nel Nord-Est la percentuale raggiunge il 50%. Inoltre, quasi uno su tre, rispetto ai 194.118 che hanno terminato un’azione prevista dal programma, ha trovato un’occupazione. Sono invece 115.559 coloro che hanno trovato lavoro senza aver avviato o aver concluso un’azione prevista da Garanzia giovani. Ma «il dato importante da sottolineare è che – spiega
Stefano Sacchi, commissario dell’Isfol – il tasso di inserimento al lavoro di quanti hanno concluso l’intervento è del 37,8% rispetto al 21,2% di quanti invece non hanno avviato o non concluso un intervento: vuol dire che il programma aumenta prima di tutto l’occupabilità dei giovani». Il numero di occupati sul totale degli iscritti, infatti, è quasi raddoppiato dal 30 settembre 2015 al 31 marzo 2016, passando da dal 14,2% al 22,1%. Su un bacino potenziale di 1,723 milioni di 15-29enni Neet, si sono registrati al programma oltre un milione di giovani. Depurato delle cancellazioni per mancanza di requisiti o ripensamenti, il numero dei registrati al 31 marzo 2016 è pari a oltre 982mila, mostrando quindi un tasso di copertura del 57%. Se si guarda alle opportunità offerte ai giovani, il tirocinio extra-curriculare risulta essere l’intervento più diffuso, rappresentando più del 64% delle azioni avviate. Seguono a lunga distanza l’accompagnamento al lavoro (11,2%) e il bonus (10,5%). La formazione, nella duplice finalità dell’inserimento lavorativo e del reinserimento nei percorsi di formazione professionale, presenta valori analoghi (11,1%).«Per noi – conclude il ministro
Giuliano Poletti – Garanzia giovani deve andare avanti sempre. Abbiamo chiesto il rifinanziamento del progetto all’Ue e abbiamo buone probabilità che ciò accada. Stiamo vedendo insieme ai Comuni e alle Regioni di coprire noi il programma, in modo che quando l’Europa rifinanzierà ci troverà pronti a usare le risorse».I servizi per il lavoro, nonostante le difficoltà e le incertezze iniziali, stanno dunque mostrando di saper far fronte alla sfida. Ciò trova riscontro anche nell’opinione dei giovani rispetto ai servizi offerti: il grado di soddisfazione raggiunge infatti l’80%.