lunedì 12 luglio 2010
Massima fiducia «al ministro Tremonti perchè non credo che abbia voglia di giocarsi la reputazione, autorizzando l'inserimento dell'emendamento». Lo ha affermato il ministro delle Politiche agricole sulla possibile posticipazione delle multe da inserire nella manovra e a proposito della quale la Ue ha minacciato una procedura di infrazione per l'Italia.
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Per la soluzione "europea" del problema degli allevatori italiani che chiedono l'ulteriore proroga del pagamento delle sanzioni per il superamento delle quote latte, supportati dalla Lega Nord, il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan ha «massima fiducia in Tremonti». Infatti, come ha spiegato a Bruxelles, in occasione della sua partecipazione al Consiglio Agricoltura, Galan non crede che il collega dell'Economia, che oggi è a Bruxelles per l'Eurogruppo, «voglia giocarsi la reputazione» su questa vicenda. Diversamente da quanto anticipato prima del voto parlamentare sull'emendamento che consentiva la proroga per quegli allevatori, Galan non si dimetterà: «Prima di tutto per non dare soddisfazione a chi lo vorrebbe - ha spiegato - poi perchè nel ministero ci sono ancora tante cose da rimettere a posto, e la questione delle quote latte è una di queste: vorrei almeno provarci». Infine, Galan sarebbe «andato a casa se Berlusconi mi avesse chiesto di lasciare perdere, di pensare agli equilibri e alle alleanze. Non me l'ha detto», anzi, ha aggiunto «mi ha detto di fare quello che ho fatto e ci ho rivisto il Berlusconi del 1994, quello che ha cambiato la vita di molti di noi e ha incarnato i sogni di tanti italiani». Galan ha sottolineato che l'Italia ha già pagato, sottoforma di mancati contributi Ue, 1,708 miliardi fra il 1995/96 e il 2001/02 per il mancato rispetto delle quote latte da parte degli allevatori italiani: «Dobbiamo ancora commettere infrazioni sapendo di commetterle? Per difendere chi?», si è chiesto ancora il ministro. Anche sui costi di un'eventuale procedura di infrazione, Galan non è d'accordo con le stime dei sostenitori della proroga: «Se anche fosse vero che ci costerebbe solo fra i 5 e i 7 milioni, ovvero il costo della proroga di sei mesi, ma i miei calcoli sono molto diversi, perchè dovremmo farlo? Non è un atteggiamento da paese civile, e oltretutto ci troviamo in un periodo in cui si chiedono sacrifici e rigore a tutt». E poi, ha aggiunto, «il 95% dei 40mila allevatori italiani», ovvero tutti quelli che sono in regola con le quote latte oppure hanno pagato le sanzioni per averle superate, «un pò di rispetto lo meritano». Secondo Galan, «è stupefacente» la battaglia della Lega a difesa «dei 67 che hanno aderito alla legge Zaia», ma c'è anche una parte degli allevatori, «fra i quali un parlamentare della Repubblica, l'onorevole Rainieri, che non solo superano le quote ma le mettono sul mercato».«In un momento in cui pretendono sacrifici dagli italiani - ha concluso Galan - ci sono cose che non si possono chiedere».
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