sabato 4 giugno 2011
Per l'Ad del gruppo torinese, di ritorno dall'incontro con Obama,  l'Italia deve leggere "in modo positivo" le ultime novità arrivate sull'asse Fiat-Chrysler, perché "se è possibile farlo là, è possibile farle anche qui", dove però "è necessario cambiare l'atteggiamento".
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L'Italia deve leggere "in modo positivo" le ultime novità arrivate sull'asse Fiat-Chrysler, perché "se è possibile farlo là, è possibile farle anche qui", dove però "è necessario cambiare l'atteggiamento". Lo ha detto l'Ad della Fiat, Sergio Marchionne, a margine del workshop di Venezia del Consiglio Italia-Usa, dove è arrivato dopo aver incontrato il presidente degli Usa Barack Obama in un impianto Chrysler a Toledo. "Venerdi - ha spiegato Marchionne - la gente ringraziava per quello che è stato fatto invece di insultare. Io non voglio essere ringraziato ma lo stabilimento Chrysler è stato rilanciato grazie a Chrysler stessa, con l'aiuto della Fiat. È chiaro che se questo lo si può fare in Usa è possibile farlo anche qui in Italia". MARCHIONNE: NON SPOSTEREMO LA SEDE DA TORINO«Non abbiamo nessuna intenzione di spostare il quartiere generale» del gruppo da Torino a Detroit. Così Marchionne ha risposto ai giornalisti a margine del workshop del Consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti. Per quanto riguarda la sede legale del gruppo, Marchionne ha poi precisato: «Non è cambiato niente, il problema non è sulla mia scrivania». La Fiat ha intanto offerto 125 milioni di dollari per la quota, pari all'1,7%, detenuta dal governo canadese in Chrysler.  «Se sarà raggiunto un accordo con il fondo Veba non sarà necessaria l'Ipo di Chrysler», ha ribadito Marchionne. Non un turnaround, ma «un'inversione di tendenza». Così sempre Marchionne commenta il ritorno del mercato italiano a un segno positivo a maggio dopo 13 mesi consecutivi negativi. «Il mercato non è sano - ha osservato - c'è una svolta tecnica».ELKANN: PRESENZA IN ITALIA NON SI RIDIMENSIONERÀLa presenza di Fiat in Italia «non si ridimensionerà». Così il presidente di Fiat, John Elkann, durante il Consiglio per le relazioni tra Italia e Stati Uniti. «La presenza di Fiat in Italia è una presenza importante. La presenza Fiat in Italia non si ridimensionerà, anzi. L'investimento di Mirafiori non si sarebbe potuto fare se non ci fosse la prospettiva dei mercati nei quali oggi riusciamo anche ad essere presenti». Per quanto riguarda il mercato americano, Elkann, ha dichiarato che gli «annunci di queste due settimane sono di fondamentale importanza per la Fiat e il suo futuro. Con il passo di ieri abbiamo chiuso una partita importante con il governo americano ora vediamo con quello canadese. È un'impresa storica, il lavoro di Marchionne e di tutti quelli che hanno dato il loro contributo è stato straordinario. Non posso che essere molto soddisfatto per gli anni futuri le prospettive che ora abbiamo sono radicalmente diverse».
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