Federico Visentin, presidente di Federmeccanica - Archivio
«Il lavoro ha una centralità marginale nell'orizzonte simbolico della gioventù odierna. È certamente importante, ma deve potersi coniugare e relazionare con altri aspetti della vita». È quanto emerge da due ricerche di Federmeccanica. «Il 66,9% degli intervistati ritiene che la ricerca di soddisfazioni sul lavoro (insieme a una diversa organizzazione dello stesso) sia più importante dell'avere un'occupazione stabile e ben retribuita. Ancora una volta, la dimensione quality, come l'aspetto immateriale, del lavoro prevale». Il lavoro rappresenta «un elemento di identificazione sociale, anche per le giovani generazioni, sia la sua valenza espressiva (40,2%) in quanto dà significato alla propria vita, consente di avere soddisfazioni e raggiungere il successo, sia per una valenza strumentale (24,9%), come mezzo per guadagnarsi un salario e come sacrificio inevitabile», secondo i risultati della ricerca. La quota di quanti prefigurano l'intenzione di cambiare lavoro è pari al 37,6%, (in calo rispetto al 45,1% registrato nel 2022). «È plausibile - si legge nello studio - supporre che si tratti di un calo dovuto all'aumentata incertezza dell'economia e dai problemi che avversano le famiglie. Ciò che non muta, però, sono le motivazioni che afferiscono, una volta di più, a criteri segnati dalla qualità: bilanciamento del lavoro con gli spazi personali, l'avere maggiori possibilità di progredire nella crescita professionale, assieme all'opportunità di mettere a frutto le passioni personali, piuttosto che la flessibilità nell'organizzare gli orari di lavoro». Il 59,2% degli italiani «rilancia un'immagine totalmente negativa degli aspetti che tratteggiano» il lavoro. «La sfiducia è il sentimento che pervade la visione del lavoro nel nostro Paese, al punto che per il 54,4% è giusto andare lontano da casa se si vuole fare il lavoro desiderato. Un lavoro vessato dall'imposizione fiscale: oltre quattro quinti (84,4%) lo ritiene troppo tassato, il 70,9% ha un costo troppo elevato per le imprese». Intanto parte una nuova «campagna culturale di Federmeccanica per diffondere il valore e i valori dell'industria: Generazione meccatronica, rivolta ai giovani e alla società civile per far comprendere le opportunità di lavoro e di crescita professionale nelle fabbriche del futuro e come l'industria sia profondamente cambiata rispetto ai canoni della fabbrica fordista».
Il piano di crescita del Gruppo Adeo
Il Gruppo Adeo, operante in Italia con le insegne Bricocenter, Leroy Merlin e Tecnomat dedicate al miglioramento, abbellimento e ristrutturazione della casa e del giardino, condivide il nuovo piano di crescita e sviluppo triennale che si pone l’obiettivo di raggiungere un fatturato consolidato al 2026 pari a sei miliardi di euro, rispetto ai 4,3 del 2022. Più a lungo termine, l’ambizione del Gruppo è di raggiungere un fatturato di dieci miliardi di euro e a tal fine prevede di investire in Italia un miliardo di euro. Con il nuovo piano di sviluppo, Adeo punta a consolidare la propria presenza sul territorio nazionale e rispondere in maniera sempre più mirata alle esigenze dei clienti e del mercato accelerando sui servizi al cliente, tra cui quelli di consulenza con l’inserimento di architetti che possono sviluppare per il cliente, progetto completo di ristrutturazione, progettazione posa e installazione. Le principali aree di intervento riguarderanno il rafforzamento di un approccio omnicanale, il potenziamento del B2C e dei prodotti voluminosi, il lancio di nuovi formati e il rilancio della formula franchising per Bricocenter, nonché attraverso la revisione della struttura It e logistica che sarà potenziata con nuovi Market Delivery Center e punti di redistribuzione regionali. Per garantire una maggiore capillarità su tutto il territorio nazionale, il Gruppo Adeo in Italia ha previsto l'apertura di circa 50 nuovi punti vendita nei vari formati e nelle tre insegne, nel prossimo triennio. Circa la metà di questi riguarderà i vari formati dell’insegna Leroy Merlin che si andranno ad aggiungere ai 53 negozi già esistenti. Anche in virtù di questa espansione, il Gruppo in Italia prevede di creare nel triennio circa 2.500 posti di lavoro, di cui la metà per l’insegna Leroy Merlin.
Angelini investe in Italia e Nord America
Investimenti per 600 milioni di euro in Italia nel sito industriale di San Giovanni Teatino (Chieti) e in Nordamerica, con la costruzione di un nuovo stabilimento. Ci saranno anche nuove assunzioni. È già in atto la ricerca di ingegneri da inserire in azienda. Le prospettive di sviluppo di Angelini Industries, in particolare della divisione Angelini Technologies, attraverso la controllata Fameccanica, sono state illustrate dal management. «L'acquisizione nel 2022 da parte di Angelini Industries della totalità delle azioni di Fameccanica, precedentemente in joint venture con Procter & Gamble - spiega il ceo di Angelini Industries Marullo di Condojanni - e la nascita di Angelini Technologies, la cui missione è sviluppare un ecosistema di imprese attive nella tecnologia dei processi industriali, fa parte di un percorso strategico di sviluppo del nostro gruppo. La tecnologia industriale, insieme alla meccanica di precisione, sono settori nel quale il nostro Paese è da sempre un'eccellenza a livello mondiale. Siamo convinti che, come gruppo e come sistema di imprese, possiamo contribuire fattivamente al rafforzamento di questa leadership: nei prossimi dieci anni puntiamo ad aumentare considerevolmente il peso del business tecnologico sul totale». «Davanti alle sfide e ai cambiamenti del mondo industriale e produttivo - aggiunge il ceo di Angelini Technologies e Fameccanica Alessandro Bulfon - vogliamo offrire una nuova visione tecnologica e innovativa. Se nel settore storico, la produzione di macchine industriali, puntiamo su efficienza, digitalizzazione e sostenibilità, in nuovi ambiti quali l'Automation&Robotics, puntiamo su flessibilità e produttività. Grazie a questi investimenti crediamo di poter costruire un polo tecnologico e ingegneristico italiano riconosciuto nel mondo». Angelini Industries conta 5.800 dipendenti in 21 Paesi e due miliardi di euro di fatturato. La Angelini Technologies, attraverso la società controllata Fameccanica, opera nella tecnologia industriale con oltre 600 dipendenti in Italia, Usa e Cina e oltre mille brevetti depositati: gli investimenti saranno finalizzati al potenziamento del business tradizionale legato alla realizzazione di macchine industriali nel settore hygiene (produzione ad esempio di beni di largo consumo come pannolini e assorbenti) e allo sviluppo di una nuova area di business, robotica e automazione industriale, prevalentemente applicata alla logistica della distribuzione organizzata e dell'e-commerce, un settore in fortissima e continua crescita in tutto il mondo.
Scuola di formazione in azienda
Leroy Merlin è alla ricerca di giovani talenti da accompagnare in un percorso di sviluppo e formazione. A ottobre aprirà infatti la prima Scuola della vendita per formare i futuri venditori esperti nel settore della progettazione di ambienti interni alla casa. È possibile candidarsi nella sezione dedicata del sito. Da qui usciranno i possibili futuri collaboratori di Leroy Merlin, per i quali il 16 ottobre a Corsico (Milano) si apriranno le porte della prima classe della Scuola della vendita. Il talento ideale ha tra i 20 e i 27 anni, è neo-diplomato o neo-laureato ed è dotato di attitudine digitale, curiosità e proattività, capacità comunicative e relazionali, motivazione e passione per il mondo dell’arredo e del miglioramento della casa, anche senza aver maturato esperienza pregressa nel settore. L’obiettivo è infatti quello di formare venditori esperti di prodotti e servizi che faranno parte dei diversi Mondi Progetto di Leroy Merlin (bagno, pavimenti e rivestimenti, porte e finestre). La scuola - la prima in Italia per Leroy Merlin - prevede un iniziale modulo di formazione di tre mesi full immersion, con lezioni di otto ore al giorno (lunedì-venerdì) tra aula e on the job (in negozio). Gli studenti acquisiranno le conoscenze e le competenze dai collaboratori di Leroy Merlin (manager, venditori) e dai professionisti del network dei partner che l’azienda ha messo a disposizione per questo percorso di formazione onboarding finora mai realizzato in Italia. Una volta inseriti, saranno seguiti da tutor certificati e il loro apprendimento sarà costantemente monitorato: gli studenti potranno testare i propri progressi, cimentandosi con challenge e contest che gli permetteranno di evolvere come professionisti della progettazione di nuovi spazi per la casa. Dopo la prima fase, inizierà l’affiancamento in negozio con l’inserimento in organico in veste di venditore junior, attraverso un contratto a termine finalizzato dopo sei mesi all’assunzione a tempo indeterminato come venditore esperto. I 16 futuri collaboratori saranno impiegati nei negozi di Corsico, Rozzano (Milano), Carugate (Milano) e Lissone (Monza Brianza).
In Emilia-Romagna si investe nei percorsi post diploma
La Regione Emilia-Romagna rafforza l'investimento nei percorsi di formazione post diploma, fondati sulla collaborazione con le imprese per consentire ai partecipanti di alternare momenti formativi in aula e periodi di formazione pratica sul lavoro. È l'offerta della Rete politecnica, programmata dalla Regione con risorse complessive per 31,5 milioni di euro per fornire a giovani e adulti competenze tecniche e scientifiche richieste dalle imprese dell'Emilia-Romagna per sostenere i processi di innovazione, specializzazione intelligente, transizione ecologica e digitale e incrementare l'attrattività degli investimenti. Della Rete politecnica fanno parte i percorsi biennali delle Fondazioni degli Istituti tecnici superiori (Its), i percorsi annuali di Istruzione e formazione tecnica superiore (Ifts) e i percorsi più brevi per conseguire qualifiche professionali di elevata specializzazione (Formazione superiore). I percorsi sono finanziati dalla Regione con risorse nazionali e del Fondo sociale europeo Plus. La Giunta regionale ha approvato l'offerta formativa che le sette Fondazioni Its dell'Emilia-Romagna - di cui fanno parte imprese, Università, enti di ricerca, istituti scolastici, enti di formazione professionali ed enti locali - potranno avviare nell'anno formativo 2023/2024. Si tratta di 56 percorsi biennali che con uno stanziamento di circa 18,5 milioni di euro permetteranno a circa 1.200 persone di acquisire un diploma di tecnico superiore, nelle più varie discipline che vanno dalla meccanica e meccatronica fino alla mobilità di persone e merci.
Regione Marche proroga il bando per l'innovazione
Prorogata al 16 ottobre la scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione al bando Ricerca e sviluppo per innovare le Marche. Lo comunica l'assessore regionale alle Attività produttive Andrea Maria Antonini: «Abbiamo accolto le richieste delle imprese interessate che stanno predisponendo importanti programmi di investimento per introdurre nuovi prodotti e tecnologie innovative nelle filiere del territorio». Antonini evidenzia come il bando, emanato dalla Regione, incentivi «le imprese a progettare e sperimentare idee e soluzioni innovative in grado di rispondere concretamente ai fabbisogni tecnologici emergenti dal territorio e dalle nuove opportunità di mercato. Progetti in grado di apportare un contributo sostanziale alla crescita economica, allo sviluppo sostenibile, alla centralità e sicurezza della persona, all'inclusione sociale». Le risorse disponibili, grazie ai fondi del PR Fesr Marche 21-27, ammontano a 45 milioni di euro. Le idee progettuali verranno sviluppate dalle imprese appartenenti ai principali ambiti produttivi delle Marche, quali l'abitare (casa, arredo e ambienti di vita), il vestire (moda e persona), la meccanica ed engineering, l'agroalimentare, l'economia dei servizi e del turismo, i prodotti e servizi per la cultura, l'educazione e la salute. I progetti dovranno essere coerenti con gli obiettivi della Strategia regionale di specializzazione intelligente. I contributi oscilleranno tra il 35 e il 75% del costo dei progetti, a seconda della forma di partecipazione (singola o aggregata), dimensione aziendale e tipologia di attività (ricerca industriale o sviluppo sperimentale). Saranno inoltre incentivate le imprese che assumono nuovo personale qualificato e introducono iniziative per migliorare il welfare aziendale e il benessere dei lavoratori. Il contributo, a ogni impresa, non potrà comunque superare i 500mila euro.