sabato 10 dicembre 2016
Le risorse umane restano il vero valore aggiunto nella sfida del digitale. Presentate 18 proposte formative
A Industria 4.0 serve sviluppo infrastrutture di rete
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«Le tante opportunità aperte da Industry 4.0 e le applicazioni rese possibili dal Piano omonimo del governo italiano, rischiano di restare al palo se la infrastruttura di rete necessaria non avrà lo sviluppo programmato. La formazione delle Risorse umane è il vero valore aggiunto in questa nuova sfida del digitale e Federmanager Academy offre una formazione mirata con proposte qualificate in partenza da gennaio 2017». Così Helga Fazion, presidente di Federmanager Academy.

Mario Cardoni, direttore generale di Federmanager: «Per cogliere la sfida di Industry 4.0 bisogna essere rapidi e veloci e inserire subito nelle nostre Pmi, anche in forma di temporary, manager di alto profilo. Va costruita una squadra di contaminatori digitali, utilizzando manager formati e orientati alla digital transformation».

«In un momento di particolare turbolenza, determinata dai recentissimi eventi politici - ha dichiarato Guelfo Tagliavini, consigliere nazionale Federmanager e presidente Tesav- ci pare di particolare interesse poter avviare un confronto su un tema strategico per lo sviluppo del digitale nel nostro Paese. Gli investimenti approvati e i programmi avviati per la realizzazione del Piano Banda Larga/Ultralarga rimangono, in questo momento, una delle iniziative più concrete. Federmanager ha ritenuto importante legare il Piano Industria 4.0 lanciato dal governo a quello che si ritiene, a ragione, il pilastro fondamentale per il successo dell'intero progetto: la realizzazione della infrastruttura abilitante in grado di abbattere il "digital divide" e determinare un equilibrato sviluppo del nostro sistema produttivo caratterizzato dalla preponderante presenza di Pmi».

Salvatore Lombardo, direttore generale Infratel Italia, ha descritto la situazione riguardante la banda larga in Italia con le principali problematiche che impattano sulla diffusione capillare di essa, e ha dato alcuni riscontri sulle tempistiche (ancora ipotetiche) dell’attuazione del piano di diffusione.

Per Federico Mioni, direttore di Federmanager Academy, «un buon manager che entri nella partita della digital transformation non deve essere uno specialista, ma avere da un lato le basi di una cultura digitale che gli consentano di muoversi in modo consapevole rispetto alle potenzialità tecnologiche e dall’altro trovare le leve motivazionali con i collaboratori e gli elementi di un dialogo strategico con colleghi e interlocutori esterni. Senza queste competenze, riassumibili nel termine eleadership, anche i più sofisticati e potenti applicativi Ict non funzionano, perché il “gioco” è fatto dalle persone che devono avere chiari i problemi del presente e le strategie del futuro dell’azienda o di una organizzazione. Sulla eleadership e su altri aspetti, soprattutto per la Industry 4.0, Federmanager Academy ha sviluppato e presentato 18 proposte formative che hanno già raccolto molto interesse».

«La rivoluzione digitale - ha concluso Giacomo Gargano, presidente Federmanager Roma e Unione Regionale Dirigenti Industriali del Lazio - gioca un ruolo fondamentale nella realtà economica e industriale di ogni territorio. I profili manageriali rappresentano il necessario supporto alle aziende al fine della riorganizzazione e gestione dei processi produttivi in ottica Industry 4.0, un contributo indispensabile per continuare ad essere competitivi in una realtà industriale in continua trasformazione».

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