L'evoluzione del mitico pulmino Volkswagen: dal Bulli (a sinistra) degli anni Sessanta al I.D. Buzz di oggi
Wolkswagen dà seguito alla svolta elettrica con l’obiettivo di vendere, entro il 2025, un milione di auto a batteria. Dopo il concept I.D. presentato a Parigi e che sarà commercializzato nel 2020, il brand tedesco espone ora al Salone di Detroit la I.D. Buzz, il minibus che raccoglie in chiave futuribile l’eredità dell’indimenticabile Bulli, lo storico pulmino e le successive concept ad esso ispirato. Una scelta che punta a riconquistare in particolare il pubblico americano dopo il “dieselgate” e toccare così il cuore degli utilizzatori più votati al “green”. E che spiega come è cambiata la percezione di mobilità delle nuove generazioni alle quali la vettura è indirizzata.
Dagli hippie di ieri ai “millenials” di domani cambiano lo stile, le dimensioni, l’alimentazione, tutto insomma. Pur essendo un modello vagamente di stile retrò, I.D. Buzz è iper moderno e dimostra come nel tempo le richieste degli utilizzatori giovani siano diverse. Alla “spartanità” tipica dei potenziali acquirenti degli anni Sessanta e Settanta si sostituisce oggi una generazione che chiede, invece, connettività e guida autonoma. L’I.D. Buzz, dall’inglese “ronzio” in riferimento alla propulsione elettrica, viaggia a emissioni zero: lungo 4,94 metri, largo 1,98, alto 1,96 metri, il pulmino è in grado di ospitare fino a 8 passeggeri e offre due vani per i bagagli. A livello estetico, il Dna del Bulli è aggiornato facendo ampio uso di Led dinamici.
La concept, a trazione integrale, dispone di 369 CV: i motori elettrici sono due, uno per asse. Il Buzz accelera da 0 a 100 km/h in 5 secondi, e la velocità massima autolimitata è di 159 km/h. Il pacco batterie, disposto sul pavimento, ha una capacità di 111 kWh, ricaricabile all’80% in 30 minuti con una presa rapida. Per questa configurazione, la Volkswagen dichiara un’autonomia di 600 km, ma ipotizza anche una versione a trazione posteriore da 268 CV con una batteria più piccola da 83 kWh.
Disponibile anche la guida autonoma I.D. Pilot, con il volante che può rientrare nella plancia quando non è in uso. Per guidare da solo, il sistema si affida ai radar, ai sensori a ultrasuoni, alle telecamere anche laterali, a quattro laser disposti sul tetto e a un servizio "cloud" per tutti gli aggiornamenti. In modalità autonoma, i sedili ruotano per permettere ai passeggeri di parlare tra loro: l’effetto "salotto" è accentuato dall’illuminazione dinamica. Volkswagen non ha parlato ancora di produzione in serie del Buzz, ma potrebbe essere commercializzato a partire dal 2025.