''Mai più condoni''. È quanto scrive il ministero dell'Economia nel
rapporto sulla lotta all'evasione che affronta il tema sotto molte
sfaccettature. ''Dall'Unità d'Italia a oggi ci sono stati oltre 80
condoni'', è scritto nel testo che spiega come questi ''minano la
credibilità dello Stato, soprattutto nei confronti dei contribuenti
onesti''. Ammonta a 24,5 miliardi l'evasione ''pizzicata'' dall'Agenzia delle
Entrate nel 2013: la maggiore imposta accertata è così salita dell'87%
in sette anni, rispetto ai 13,1 miliardi del 2006. Il dato risulta però
in calo rispetto agli anni 2009-2012 e soprattutto rispetto al picco di
30,4 miliardi del 2011.
È altissima la percentuale di verifiche sulle imprese che trova
irregolarità fiscali: è 98,1% tra le grandi, al 98,5% sulle medie e al
96,9% sulle Pmi. Il record tocca agli enti non commerciali, il 99,2% non
è in regola. 100% di 'positività' i controlli sugli atti soggetti a
registrazione. Il 52% dei 91 miliardi di possibile evasione in Italia si attesta al
Nord, dove il tax gap di Iva, Ires, Irpef e Irap è di 47,6 miliardi,
contro i 24 miliardi del centro (26% del totale) e i 19,8 miliardi del
Sud (22%). Il dato è influenzato dal maggior reddito nazionale del
Nord. Il sistema delle sanzioni del fisco sarà rivisto, con particolare
attenzione al settore penale, ''con l'obiettivo di renderlo più incisivo
per le fattispecie più gravi e attenuarlo invece per quelle meno gravi,
meglio coordinandole con le sanzioni amministrative''.