Possiamo guardare ai prossimi mesi e anni con piu' fiducia rispetto a sei mesi fa: le prospettive economiche stanno migliorando a livello mondiale e in particolare nelle economie in via di sviluppo''. Lo ha detto - in base al discorso depositato - il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi al Development Committee della Banca Mondiale, sottolineando che ''i paesi in via di sviluppo stanno aiutando a spingere la ripresa e collaborano in modo sempre piu' stretto gli uni con gli altri. Le lezioni che abbiamo imparato dalla precedente crisi ci suggeriscono pero' che dobbiamo essere cauti''.''E' stato raggiunto un progresso sostanziale verso gli obiettivi di sviluppo del Millenium Development Goal al 2015. Due terzi dei paesi in via di sviluppo sono ora quasi sulla strada giusta. In particolare sono stati fatti dei progressi nella lotta alla poverta' e alla fame e nell'aumentare l'accesso alla scuola per ragazzi e ragazze''.Il governatore avverte che ''tuttavia non possiamo rilassarci. Il progresso e' squilibrato e i paesi piu' poveri restano indietro. Troppe persone specialmente in Africa soffrono ancora di estrema poverta' e di mancanza di accesso all'acqua, alla scuola e ai servizi sanitari di base''. Draghi ricorda inoltre che ''negli ultimi tre anni abbiamo assistito a una profonda recessione, due picchi dei prezzi alimentari, un nuovo shock dei petroliferi e forti tensioni sociali e politiche in vari paesi''. E i ''recenti sviluppi, non ancora inclusi nelle recenti rilevazioni - a suo avviso -, potrebbero aggiungersi alle sfide per il raggiungimento degli obiettivi del Millennio, in particolare nei paesi piu' vulnerabili''.
"I boom dei prezzi delle commodity e gli eccessi periodici di euforia si sono spesso risolti in lacrime'': ''i prezzi degli alimentari sono in aumento dalla fine del 2010. Nonostante l'incertezza circa le radici del fenomeno, l'urgenza di gestire l'insicurezza alimentare e la malnutrizione chiede risposte rapide''. Lo ha detto - in base al discorso depositato - il governatore della Banca d'Italia. ''La natura sfaccettata della crisi alimentare richiede una risposta coordinata da parte della comunita' internazionale''.