Cresce il risparmio gestito degli italiani - Ansa
In Italia il 2019 per il risparmio gestito si chiude con una raccolta decisamente in rialzo rispetto allo scorso anno. Un risultato ottenuto, grazie al contributo delle gestioni di portafoglio mentre i fondi comuni aperti hanno archiviato l'anno con un saldo solo leggermente positivo rispetto al 2018. Il recupero sul finale d'anno per i fondi aperti è una buona notizia, visto che nel 2019 questi prodotti hanno sofferto la debolezza dei flussi nonostante l'andamento molto positivo dei mercati. A pesare è stata la concorrenza dei prodotti passivi come gli Etf, oltre che la sempre maggiore sensibilità dei risparmiatori verso le commissioni, accentuata dalla pubblicazione dei nuovi prospetti Mifid II più trasparenti proprio sul fronte dei costi. Nel confronto il 2018 si era chiuso con un dato inferiore, ma c'è da dire che l'anno era stato caratterizzato da una forte correzione di tutte le asset class. Quanto alle singole categorie dei fondi aperti, in rosso nel 2019 gli azionari (malgrado il rally delle borse questi prodotti non sono riusciti a frenare i riscatti), anche se comunque dicembre si è chiuso in attivo. Male anche gli hedge.
La raccolta è stata comunque importante in particolare sui fondi caratterizzati dall'accumulo graduale sul mercato azionario che consente all'investitore di frazionare nel tempo l'investimento nei mercati e di non preoccuparsi del timing di entrata: una buona possibile soluzione per investire l'eccesso di liquidità nei portafogli dei clienti. In positivo invece i fondi obbligazionari, i bilanciati e i monetari. Vi sono risparmiatori che si sono focalizzati su fondi obbligazionari flessibili, su prodotti legati ai mercati emergenti sia azionari sia obbligazionari, con attenzione ai mercati asiatici. Inoltre è tornato l'interesse sui prodotti flessibili multi-asset, dopo un periodo in cui erano rimasti abbastanza trascurati. Un'altra forma di investimento che sta tornando a essere sempre più presente nel portafoglio degli italiani sono le polizze vita. Un motivo riguarda il fatto che sono quasi esenti da rischi e inoltre uniscono due elementi contemporaneamente, ovvero investimento e protezioni. Nel corso del 2019 quelle del ramo I hanno raccolto premi per il 16% in più del 2018, il 72% circa del totale del mercato vita. Cresce in maniera molto significativa (+49%) il prodotto del ramo quinto, che prevede polizze di investimento senza evidenza dell’assicurato utilizzate soprattutto da aziende per gestire la loro liquidità, mentre si è manifestata una decrescita del ramo terzo (-4,6%), ovvero della componente più finanziaria della polizze vita.Facile concludere che i risparmiatori lecchesi hanno premiato la sicurezza al rendimento, potenzialmente offerto delle polizze unit linked Chi cerca il prodotto assicurativo ha comunque obiettivi di medio-lungo periodo per qualcuno è la pensione, per altri l’acquisto della casa, o un’altra spesa importante che dovrà fare non per forza legati al tema del pensionamento. C’è una clientela retail che cerca protezione nei prodotti di ramo primo e multiramo, ma c’è anche una clientela più sofisticata che cerca nel prodotto assicurativo soprattutto l’ottimizzazione di tematiche successorie e fiscali. E questa fascia è interessante anche per il ramo terzo.
*responsabile commerciale, area Corporate