sabato 15 febbraio 2020
L'Italia esce indenne dalla revisione della lista. Più cari, invece, i velivoli Airbus importati dall'Europa (dal 10 al 15%). Le nuove tariffe entreranno in vigore il prossimo 18 marzo
Nessun nuovo prodotto italiano colpito da revisione Usa
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L'Italia esce indenne dalla revisione della lista dei prodotti soggetti a dazi che gli Usa avevano emanato lo scorso ottobre a seguito della sentenza dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) sul caso Airbus. Dal confronto tra i codici doganali riportati dall'ufficio del rappresentante Usa per il commercio (Ustr), nelle due liste di ottobre e odierna non risultano infatti colpiti prodotti italiani. È stato quindi scongiurato il rischio che la revisione potesse estendersi ad altri importanti settori del nostro export sul mercato Usa. Washington ha invece aumentato dal 10 al 15% i dazi sui velivoli Airbus importati dall'Europa. Tra le poche modifiche evidenziate c'è l'eliminazione dalla lista, a partire da marzo 2020, del succo di prugna (concentrato e non) e l'inserimento tra i prodotti sui quali si applica la tariffa del 25% dei coltelli da macellaio o da cucina francesi e tedeschi.

Le esportazioni
del made in Italy agroalimentare sul mercato statunitense ammontano a 4,5 miliardi di euro l'anno. Si tratta del primo mercato di sbocco fuori dalla Ue e il terzo in assoluto. Circa la metà dell'export di
settore è assicurata da vini, pasta e olio d'oliva. Per i vini, in particolare, le esportazioni verso gli Usa si sono attestate a 1,3 miliardi di euro nel periodo gennaio-ottobre 2019, con una crescita di oltre il 4% sullo stesso periodo del 2018.

«L'Italia oggi esce indenne dalla revisione della lista dei prodotti soggetti a dazi che gli Usa avevano emanato lo scorso ottobre. Sono stati colpiti altri Paesi ma non il nostro». Lo scrive in una nota il ministro degli Esteri Luigi Di Maio sottolineando che «sono salvi i vini, l'olio d'oliva e gli altri prodotti italiani che rischiavano dazi fino al 100%. La nostra azione diplomatica e la nostra amicizia con gli Stati Uniti hanno scongiurato il peggio per le nostre aziende. Così difendiamo il made in Italy, così difendiamo i prodotti della nostra terra, orgoglio della nazione».

«Il lavoro fatto in questi mesi ha dato i suoi frutti. L'agroalimentare italiano non compare nella lista dell'Ustr americana appena pubblicata dei prodotti soggetti a dazi. Abbiamo scongiurato il rischio che le nostre
eccellenze subissero danni irreparabili". Così, in una nota, la ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova. «Nell'incontro avuto con il segretario all'Agricoltura Usa Perdue il 30 gennaio scorso - sottolinea Bellanova - lo avevo ribadito a chiare lettere: tenere l'agroalimentare italiano fuori dalla vicenda Airbus. E avevo registrato condivisione e disponibilità. Oggi raccogliamo i risultati dell'impegno messo in campo e di un grande lavoro di squadra. In Italia e in Europa. Il che ci conferma in quello che affermiamo da mesi: azione di sistema vuol dire anche capacità e autorevolezza in Europa e presidio costante dei tavoli europei».

«Non ci saranno nuovi dazi sui prodotti agroalimentari italiani destinati al mercato Usa. È un'ottima
notizia per i nostri agricoltori e ringraziamo il governo per l'efficace azione svolta a tutela del settore». Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha così commentato la decisione assunta nella tarda serata di ieri dall'amministrazione Usa di lasciare invariati i dazi già in vigore - pari al 25% del valore
- sulle importazioni di prodotti agroalimentari dalla Ue nel quadro del contenzioso sugli aiuti pubblici al consorzio Airbus. Dal 18 marzo, invece, saliranno dal 10 al 15% i dazi aggiuntivi sul settore aeronautico. «Abbiamo evitato ulteriori e gravi problemi per le nostre produzioni. Va ricordato che è stata in discussione nelle scorse settimane la possibilità di applicare i dazi su circa due miliardi di euro di prodotti agroalimentari in arrivo dall'Italia, vini compresi. Scampato pericolo, dunque, ma solo per il momento - ha
aggiunto Giansanti - L'amministrazione Usa ha infatti precisato che la decisione presa ieri potrà essere rivista, in funzione degli sviluppi del contenzioso con la Ue sui sussidi pubblici ai Gruppi Airbus e Boeing». Al riguardo, l'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) ha autorizzato gli Stati Uniti a imporre tariffe aggiuntive sulle importazioni dalla UE per un controvalore di 7,5 miliardi di dollari. «Inoltre - ha sottolineato il presidente di Confagricoltura - restano tutte le difficoltà determinate dai dazi Usa, pari al 25% del valore, applicati sulle nostre esportazioni di formaggi, salumi, agrumi e liquori. Come sosteniamo da tempo, occorre avviare un negoziato diretto con gli Usa per raggiungere un nuovo accordo commerciale, che metta fine alle tensioni in atto».


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