mercoledì 20 giugno 2012
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​Record negativo per il mercato immobiliare: nel primo trimestre di quest’anno la vendita di abitazioni ha registrato un calo del 19,6% rispetto allo stesso periodo del 2001. Nel complesso, la flessione che ha colpito il settore - case, ma anche negozi, uffici, capannoni - è stata del 17,8%: lo ha comunicato ieri l’Agenzia del Territorio, che ha spiegato che per le case è il dato peggiore dal 2004, da quando cioé sono iniziate le rilevazioni trimestrali. E ci si aspetta un’ulteriore contrazione anche nei prossimi mesi: lo ha dichiarato ieri Gianni Guerrieri, direttore dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia del territorio, il quale non ha rilasciato però commenti sull’annunciata soppressione dell’ente, che dovrebbe essere inglobato dall’Agenzia delle Entrate.Per capire che cosa è accaduto in questo inizio d’anno «occorre verificare più correttamente le variabili socio-economiche del trimestre precedente», ha ricordato Guerrieri, spiegando che se il mercato è misurato sulla base dei rogiti, le decisioni di acquisto precedono l’atto di qualche mese. A pesare è stata quindi la congiuntura economica di fine 2011: dal calo del Pil all’aumento della disoccupazione, dalla riduzione della spesa delle famiglie all’aumento dei tassi di interesse. «Non è ravvisabile, invece, una correlazione tra i dati di riduzione del mercato immobiliare e l’aumento della tassazione degli immobili» decisa con il Salva-Italia lo scorso dicembre.Va male anche nelle grandi città, che di solito sostengono il mercato, dove si sono registrati cali, sempre nei primi tre mesi, nella media del 20%: il record spetta a Palermo (-26,5%), seguita da Genova e Firenze (-21,4%), Roma (-20,6%), Torino e Bologna (-18,2%), mentre cali più contenuti sono stati rilevati a Milano (-10,7%) e soprattutto a Napoli: -9,8%.Per quanto riguarda poi il peso che avrà l’Imu sul settore nei prossimi mesi, per Guerrieri si tratta solo «di una piccola parte del problema» rispetto alla gravità della situazione economica, e che comunque «verosimilmente» la tassa «non sarà l’elemento che determinerà se acquistare o no». Di diverso parere la Confedilizia, per la quale «con l’Imu gli effetti sul mercato immobiliare sono disastrosi, soprattutto in riferimento alla totale scomparsa dell’investimento per locare, con i conseguenti effetti sociali che già cominciano a vedersi».La situazione è difficile anche per chi non compra ed è in affitto: «Malgrado l’aumento clamoroso degli ultimi anni, la morosità riesce a crescere ulteriormente. Nel 2011 gli sfratti per morosità sfiorano il 90% del totale delle nuove sentenze emesse, contro l’85% dello scorso anno», ha fatto presente l’Unione Inquilini.Per quanto poi riguarda le domande di mutuo, il sistema di informazioni creditizie della società di rilevazioni Crif  nei primi cinque mesi 2012 ha registrato un calo pesante del 45% nei mutui e del 9% nei prestiti. Le variazioni si fanno ancora più evidenti se confrontate con gli stessi periodi degli ultimi anni: -49% nelle richieste di mutui rispetto al 2009, e -23% per i prestiti rispetto al 2008. Lo scorso mese di maggio, tuttavia ha presentato i primi lievi segnali di miglioramento: nel corso del mese, i mutui ipotecari hanno fatto registrare un -38%, che rappresenta il dato migliore registrato dall’inizio dell’anno, mentre i prestiti hanno visto per la prima volta un rientro dal segno negativo da gennaio, «ed evidenziano una sostanziale stabilità nelle richieste da parte delle famiglie», come si legge nel rapporto Crif.Quello che emerge, comunque, è un atteggiamento sempre più prudente da parte delle famiglie italiane nel richiedere nuovi finanziamenti: dall’analisi dei mutui per l’acquisto dell’abitazione, emerge infatti una preferenza verso le classi di durata più lunga (25-30 anni) e verso importi medi più contenuti rispetto all’ultimo periodo.

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