In Italia il network marketing è ancora vittima di pregiudizi - Archivio
Il mondo del lavoro, in questi ultimi due anni, è cambiato significativamente: dalla concezione di ufficio allo smart working, fino alla diversa gestione dei tempi e degli obiettivi da raggiungere, non c’è ambito professionale che non sia stato toccato dagli effetti sociali della pandemia. L’insieme di questi processi – il lavoro ibrido, la nuova concezione di ufficio e l’accelerazione della digitalizzazione – ha ridisegnato anche le dinamiche degli incontri professionali e le modalità di networking, che hanno assunto caratteristiche diverse rispetto a qualche anno fa, in un inedito mix tra on line, coworking e in presenza. È proprio nel nostro Paese, oltre mezzo milione di lavoratori attivi nel network marketing alzano un grido di protesta contro il mancato riconoscimento di questa professione come seria, dignitosa e ricca di opportunità. Nato nel 1934 in California, il network marketing risponde alla definizione di vendita diretta tramite distributori indipendenti, in cui i venditori propongono i prodotti direttamente alla clientela interessata. Dal punto di vista occupazionale e di fatturato, il network marketing rappresenta cifre non indifferenti. Si stima che, dal 2009 a oggi, le aziende che operano nel comparto abbiano guadagnato 1,5 trilioni di dollari, mentre in Italia il valore annuo è di 2,6 miliardi di dollari. Numeri rilevanti che, soprattutto in seguito al Covid, rappresentano anche un’opportunità sotto il profilo professionale e della meritocrazia. In prima file per la rivalutazione del network marketing c’è Elena Setzu, consulente e imprenditrice a capo dell’agenzia Diamond Coaching, 26 collaboratori in tutto il mondo e un fatturato superiore al milione di euro nel 2022. L’esperta spiega che «la cattiva reputazione del network marketing in Italia è legata a dinamiche vecchie, che nemmeno esistono più. La convinzione che si debba lavorare con chiamate a freddo, coinvolgendo amici e parenti nella prova di prodotti di scarsa qualità, è soltanto un vecchio mito già dissipato nel resto del mondo, ma che continua a perdurare in Italia. Associare il network marketing a sistemi piramidali, schemi Ponzi o catene di sant’Antonio è una concezione falsa e fuorviante. Questa professione si è molto evoluta negli ultimi anni, e i metodi sono molto cambiati, più orientati verso l’on line. A oggi esistono migliaia di aziende nel mondo estremamente valide; ciò non toglie che, come in tutti i settori, possano esserci delle realtà che non operano in buona fede. Un’esemplificazione classica di questo assunto sono le sponsorizzate social, che possono essere impiegate per portare all’attenzione del pubblico delle novità in maniera genuina, o dare vita a promesse false, poco etiche e fondate sul nulla». «Il network marketing – prosegue la consulente e imprenditrice – non è altro che una modalità di commercializzare i propri prodotti o servizi. Le aziende che se ne servono sono tantissime, esistono da anni, sono solide e generano lavoro. Alcune di esse hanno premi Nobel per la medicina all’interno del proprio staff, altre ancora sono riconosciute dai ministeri della Salute dei rispettivi Paesi, e promuovono uno stile di vita salutare grazie a superfood con determinate caratteristiche organolettiche o, per fare un altro esempio, si occupano di ringiovanimento cellulare. Il fatto che, per veicolare messaggi attraverso cui incrementare le vendite, vengano scelte persone normali, dovrebbe essere visto come un fattore molto positivo. Sempre più imprese sposano questo sistema di business perché intelligente e funzionale, basandosi sul passaparola e generando una dinamica molto simile a quella dell’influencer marketing». «Molte persone che hanno perso il lavoro e attraversato periodi di grande difficoltà in questi ultimi anni - sottolinea Setzu - hanno potuto reinventarsi grazie alla possibilità di crearsi un’entrata economica stabile. Inoltre più internet cresce, più il network marketing sarà destinato a evolversi in maniera capillare. Si tratta di un lavoro estremamente futuribile, ma che prima di essere visto come tale andrebbe considerato a livello sociale come una professione seria a tutti gli effetti, abbandonando dicerie, falsi miti e vecchie informazioni, ormai datate e che non rispecchiano più la realtà dei fatti. Questo settore non differisce in nulla dal lavoro a casa in smart working, facendo chiamate per conto di un’impresa o prendendo appuntamenti. Non è da sottovalutare anche la fascia di età e la presenza di entrambi i sessi coinvolta nel network marketing: oltre a coprire tutte le età, a cominciare dai giovanissimi, accoglie anche 50enni o 60enni che riescono a ricostruire la propria vita all’interno di un mercato di lavoro che spesso li ignora. E lo fanno in modo etico e meritocratico».
Dove va il networking secondo gli esperti
Tuttavia i fondatori di Zwap - la start up tutta italiana che sfrutta le potenzialità dell’intelligenza artificiale per aiutare i professionisti a fare rete – hanno delineato le cinque tendenze che caratterizzeranno il networking professionale.
1. Networking ibrido: i meeting one-to-one diventano sempre più strategici
«Fortunatamente abbiamo superato il distanziamento sociale, ma le priorità e le abitudini dei lavoratori sono state fortemente plasmate da questi due anni di pandemia, la presenza in ufficio non è più un obbligo, si preferisce ottimizzare i tempi e la ricerca del work-life balance è sempre più importante – precisa Federico Pedron –. Inevitabilmente, il potenziale dei mezzi di comunicazione digitale ricopre un ruolo sempre più importante ed è sempre più sfruttato: se prima si dava per scontato che un business meeting dovesse essere in presenza, ora si è consapevoli che anche i meeting online consentono di costruire rapporti basati sull’empatia e sull’affinità di intenti e ambizioni. Anche dalla nostra esperienza, possiamo dire che le videochiamate tra due persone si rivelano essere il mezzo di comunicazione digitale tramite il quale è più facile entrare in confidenza: sapere di avere del tempo a disposizione dedicato e di avere un interlocutore interessato porta le persone a sentirsi a proprio agio e a lasciarsi andare».
2. Ridefinizione della geografia del lavoro e degli incontri
«Con l’avvento dello smart working abbiamo imparato a collaborare da remoto, spesso scegliendo liberamente dove passare la nostra giornata lavorativa. La geografia degli spazi di lavoro si è così completamente ridisegnata: la distanza fisica ha ormai smesso di essere un ostacolo, per diventare un’opportunità. Questo paradosso fa sì che oggi sia possibile entrare in contatto con persone molto lontane con la stessa naturalezza con cui incontriamo chi prima incontravamo nel nostro luogo di lavoro – afferma Pedron –. L’abitudine che abbiamo sviluppato verso la comunicazione online ci permette di partecipare con disinvoltura a meeting, talk e altri eventi di networking online e di abbattere le barriere fisiche, così da cogliere possibilità che prima sarebbero state fuori dalla nostra portata. Il vero vantaggio competitivo per i professionisti del futuro sarà proprio quello di coltivare le capacità di costruire e mantenere nel tempo relazioni di valore sia on che offline».
3. L’importanza delle community verticali
«È e sarà sempre più importante entrare a far parte delle cosiddette community verticali, community più ristrette dove però è più facile per il professionista generare connessioni realmente autentiche e di valore all’interno di un ecosistema per lui rappresentativo – dichiara Pedron -. La vecchia generazione di social app si è concentrata sulla costruzione di reti le più ampie possibili e sulla generazione di competizione attraverso i follower e lo status: ora il paradigma, però, è cambiato. Ai numeri si preferisce la tipologia di contatti e di riscontri: la cultura ossessionata dal narcisismo e dall’apparenza ha lasciato – fortunatamente, dico io – il posto a una cultura basata sull’autenticità dei legami e all’inclusione».
4. Tecnologia sempre più protagonista
L’uso efficace degli strumenti entrati a far parte della quotidianità permette di trasformare le sfide portate dal lavoro da remoto e dalla carenza di eventi di networking in opportunità. «La trasformazione digitale che ha travolto il mondo del lavoro ha portato con sé un insieme di cambiamenti tecnologici, culturali, organizzativi, sociali e manageriali significativi. Questo processo integra e coinvolge l’intero ecosistema, portando trasparenza, condivisione e inclusione di tutti i partecipanti. Si tratta di uno strumento democratico, che porta maggiore efficienza, migliore operatività e riduzione dei costi», specifica Pedron.
5. Team e uffici diffusi: l’importanza del networking interno
«Ormai siamo tutti parte di team diffusi: entriamo in contatto con persone vicine e lontane con la stessa facilità, quello che prima era il nostro vicino di scrivania può essere diventato un nomade digitale trasferitosi dall’altra parte del mondo. Davanti al processo di dematerializzazione dello spazio fisico dell’ufficio inteso in senso classico, sarà sempre più importante mantenere e consolidare i rapporti con quei colleghi che ora si incontrano meno di frequente, almeno in presenza – evidenzia Pedron -. E così, la comunicazione interna spesso trascurata, attraverso l’utilizzo di tutti quegli strumenti tecnologici a disposizione delle aziende e dei professionisti, avrà un ruolo fondamentale per mantenere viva e ampliare la rete di contatti interni, tra dipendenti, manager e collaboratori».
Nasce Cowopro.it, l’agenzia diffusa dei coworker in tutta Italia
È il primo network digitale nazionale di professionisti. Il grande valore di questo progetto sta in particolare nel dare visibilità e opportunità anche a professionisti locati in piccoli centri periferici d’Italia. L'idea si sviluppa a partire dai coworking della rete Cowo, più di 100 diffusi in tutta Italia con degli spazi anche in Svizzera. Cowo fornisce così un servizio ai suoi associati e permette agli interessati di aderire. L'affidabilità dell'iniziativa viene così garantita dai coworking manager con cui si relazionano. che si appoggiano a uno dei coworking della rete. Sono ben 71, infatti, quelli locati fuori dalle grandi città. Non basta più solo una scrivania condivisa: il coworking deve proporre il network. Una tendenza che, secondo Massimo Carraro, fondatore della rete Cowo, distinguerà sempre di più gli spazi di lavoro condivisi nel prossimo futuro: «Più di tutto infatti a fare la differenza nella scelta di un coworking oggi è la capacità di offrire una rete potenziale di opportunità professionali agli abitanti dello spazio di lavoro. Per questo, dopo questi anni di pandemia e di rivoluzione profonda del modo di lavorare, abbiamo deciso di sviluppare ulteriormente con un’attività di comunicazione mirata il progetto Cowopro. Si tratta di una vera e propria vetrina gratuita per tutti gli affiliati al fine di favorire relazioni, diffusione delle competenze, occasioni di business capillarizzate in tutta Italia; anche nei piccoli centri: basta che vi sia lì ubicato un nostro coworking». Il coworking, insomma, diventa una rete di possibilità relazionali fisiche e digitali. Con lo sviluppo del nuovo trend della “città a 15 minuti” e dell’esigenza di prossimità del luogo di lavoro dalla propria abitazione, che solo gli spazi di lavoro condivisi sembrano poter soddisfare a pieno, sono diverse le professionalità che si incontrano in un coworking. Oltre ai freelance e alle start up, anche i dipendenti di aziende più strutturate manifestano il desiderio di ricevere nuovi stimoli e creatività evitando di lavorare da soli a casa e si avvalgono della possibilità di applicare il “near working”. Questo porta con sé opportunità nuove di condivisione, collaborazione professionale e contaminazione di idee vantaggioso per tutti. Il coworking diventa così un potenziale spazio professionale ad ampio spettro e di possibilità di collaborazioni non solo tra freelance, ma anche tra liberi professionisti e aziende disclocate in tutta Italia.
Fondo nuove competenze rifinanziato
In concomitanza con l’approvazione parlamentare della legge di conversione del Milleproroghe, che ha esteso al 2023 la possibilità da parte del Fnc-Fondo nuove competenze di finanziare accordi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati alla realizzazione di percorsi formativi, l’Anpal ha emanato il decreto di rifinanziamento del Fondo, per un ammontare pari a 180 milioni di euro. In tal modo si apre una prima finestra per il finanziamento di tali intese nell’ambito dell’avviso pubblico ancora aperto. La somma proviene dai residui della precedente edizione del Fondo dovute a rinunce, minori rendicontazioni ovvero tagli in sede istruttoria. Sono stati pertanto riaperti i termini di presentazione delle domande da parte dei datori di lavoro, portando la data finale al 27 marzo 2023. Il nuovo termine è stato fissato considerando le tempistiche legate all’ammissibilità delle spese (a valere sulla programmazione 2014-20 del Fondo sociale europeo) e ai tempi di realizzazione dei progetti. L’intera somma iniziale di un miliardo di euro, a disposizione di questa edizione del Fnc, è stata appena esaurita in sede di prenotazione con le domande finora presentate, ferme comunque restando le risultanze della fase istruttoria ancora in corso.
Opportunità di borse di studio e di assunzioni nel digitale, nel retail e nel turismo
Firmati due decreti ministeriali che assicurano 18.770 borse di dottorato, per un finanziamento di oltre 726 milioni di euro. Le borse di dottorato di ricerca saranno bandite per il prossimo anno accademico 2023-2024. Lo ha detto la ministra dell'Università e la Ricerca Anna Maria Bernini rispondendo al question time in aula al Senato. «Al tempo stesso - ha proseguito la ministra - stiamo lavorando per accrescere l'attrattività di questi percorsi in relazione alle prospettive occupazionali, mettendoli in stretta relazione con il mondo produttivo. In questa direzione, con il decreto legge numero 13 del 2023, sono stati introdotti benefici contributivi a favore delle imprese che partecipano al cofinanziamento delle borse di dottorato innovativo, e che puntano a un innalzamento delle qualifiche del personale. Potranno infatti giovarsi del taglio del cuneo fiscale per l'assunzione di dottori di ricerca, per un investimento complessivo pari a 150 milioni di euro, messi a disposizione dal Pnrr, per agevolare un totale di 20mila assunzioni. Sono numeri reali. L'obiettivo è creare un circolo virtuoso, che abbia a monte esperienze di cofinanziamento tra pubblico e privato e, a valle, incentivi all'assunzione di personale altamente qualificato. È così che puntiamo a far emergere il legame imprescindibile tra ricerca e impresa. Investire nel capitale umano, creare un sistema nazionale della ricerca basato sulla capacità di fare rete tra Università, enti di ricerca e imprese: sarà nostro compito, con il vostro aiuto, fare in modo che non vi siano più occasioni mancate, e che l'Italia si allinei agli standard degli altri Paesi europei». Mentre sono dieci le borse di studio per donne disoccupate o inoccupate per avviare un percorso professionale nella sicurezza informatica. È il progetto Women in Cyber realizzato con Talent Garden e promosso in occasione dell’8 marzo da Groupama Assicurazioni e Softlab. Le dieci figure di cybersecurity analyst, attraverso il programma Deep – Cybersecurity Bootcamp potranno essere subito impiegate in lavori di base sulla sicurezza informatica. Il percorso formativo, che avrà inizio il 5 giugno, consiste in una full immersion di 13 settimane, per acquisire conoscenze pratiche e teoriche attraverso demo, tech-case del mondo reale, video, infografiche, quiz e giochi. Le iscrizioni sono aperte e per accedere alla selezione è necessario completare l’application al sito lp.deepcybersecurity/womenincyber. Le candidate selezionate saranno invitate a un colloquio tecnico e motivazionale per valutarne competenze e prospettive. Manpower Academy, in collaborazione con Aruba Academy, organizza invece un corso gratuito per formare addetti Facility Operation Center. Il corso si terrà presso il Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro (Bergamo) e prevede attività teoriche in aula e on the job per un totale di 56 ore. La data di partenza del progetto formativo è il 3 aprile e si rivolge a persone non occupate, siano essi giovani alla prima esperienza o lavoratori in cerca di un nuovo lavoro e con la necessità di formazione per un riposizionamento professionale. Ai candidati è richiesto diploma di scuola superiore e passione per il mondo della manutenzione. I corsisti acquisiranno competenze relative agli impianti elettrici, elettronici, termici, speciali, acquisendo importanti e valide conoscenze sugli impianti tecnologici, costruendo le basi di una professionalità tra le più richieste del settore. Al termine dell’Academy, le persone formate che avranno superato con successo il corso entreranno a far parte dell’azienda, dove saranno inserite in un percorso di formazione ed apprendimento continuo. Per candidarsi: http://aru.ba/academycorsofoc. Minsait punta ad assumere più di 300 nuovi professionisti in Italia e un totale di 12mila in tutto il mondo entro il 2023 per continuare con i suoi piani di crescita ed espansione. Minsait si rivolge principalmente a laureati in Ingegneria Informatica, Telecomunicazioni e Matematica e di formazione professionale intermedia e avanzata, per soddisfare un'offerta tecnologica innovativa legata all'intelligenza artificiale (AI), agli Advanced Analytics, al metaverso, ai profili Sap o al low code. Minsait è tra i punti di riferimento per accelerare la transizione di aziende e istituzioni italiane verso modelli digitali più avanzati e sostenibili, con progetti ad alto impatto di portata globale e una visione innovativa dei nuovi formati di business, con un focus sul mondo phygital e sul metaverso. L'azienda si è inoltre posizionata nel campo dei servizi finanziari e dei mezzi di pagamento attraverso la sua controllata Minsait Payments, che elabora oltre 220 milioni di carte in tutto il mondo. Ha inoltre siglato accordi con Google Cloud, Amazon web services e Microsoft per far evolvere e trasformare le aziende attraverso progetti di migrazione al cloud pubblico, sfruttando le potenzialità dell'AI e dei big data, con una particolare attenzione alla cybersecurity. Codemotion ha aperto la caccia a 50 nuovi talenti, profili da inserire nelle sedi di Italia e Spagna per proseguire la crescita nazionale e acquisire le competenze necessarie a rafforzare la presenza nel mercato spagnolo. Le figure richieste sono soprattutto nel settore delle vendite, ma anche profili It, come sviluppatori front end e back end e developer specializzati in architettura dati, professionisti della formazione nel mondo tech, community manager, product specialist e addetti alla creazione di contenuti per i canali dell'azienda. Acquaworld, l’unico parco acquatico al coperto e all’aperto d’Italia, annuncia l’inizio della campagna di reclutamento del personale per la stagione 2023. Un programma ricchissimo di eventi, l’ampliamento dell’orario del Parco e la riapertura dell’area esterna richiedono, come ogni anno, il potenziamento della squadra di Acquaworld. Sono infatti circa 50 le nuove posizioni attualmente ricercate: 25 addetti alla ristorazione, 15 assistenti bagnanti, cinque persone dedicate all’accoglienza e tre manutentori. Le assunzioni richiedono per tutte le figure professionali alcuni requisiti di base: la residenza o il domicilio in zone limitrofe al Parco, un’ottima predisposizione a lavorare con il pubblico, un’attitudine al lavoro di squadra e la disponibilità a lavorare durante il periodo estivo. Le selezioni sono aperte e gli annunci sono rivolti a entrambi i sessi. Per candidarsi è possibile visitare il sito ufficiale del Parco alla pagina “Lavora con noi” (https://acquaworld.it/it/lavora-con-noi), dove sono elencate le offerte di lavoro attive. Opportunità nelle tre aziende della Digital Company - Studio Cappello, Adviva e Wmrh - per un totale di circa 20 posizioni aperte. Il link dove visionarle tutte è: https://inrecruiting.intervieweb.it/studiocappello/it/career. I ruoli attualmente prioritari a livello di ricerca sono:
· Digital Content Specialist Senior;
· Marketing PR & Communication Manager.
Oltre ad: Addetto/a alla Segreteria Generale, Digital Graphic Designer, Web Tracking Specialist, Digital Business Developer Manager, Seo Specialist, Digital Advertising Specialist, Web Developer, Revenue Specialist. Inoltre sono sempre attivi percorsi formativi di stage/tirocini. Mentre Retail Capital è alla ricerca di persone che hanno esperienza nel settore dell'intimo come responsabili vendite; è richiesta la conoscenza della lingua inglese. Successivamente, l'azienda si occuperà attivamente della parte di formazione del personale integrando la formazione da "commessa/store manager" con tutte le competenze che servono per la gestione digitale delle vendite, delle spedizioni e dei resi online; verranno, infatti, istituiti accordi di cooperazione con i marchi e operazione in co-branding e organizzate sessioni di formazione sul prodotto con le aziende per formare al meglio il personale degli store e offrire un approccio tailor-made e studiato su “misura” sulle specifiche esigenze del cliente finale. Inoltre, Retail Capital sta cercando tre addetti marketing (un content creator, un graphic designer e un digital marketing) che si occuperanno anche dei canali social. La selezione si basa sull'esperienza nel settore del Fashion & Retail; i contratti sono a tempo determinato, per poi passare a contratti a tempo indeterminato. Le candidature possono essere inviate alla mail: info@retailcapital.com. Infine Utravel, la corporate start up di viaggi dedicata ai giovani under30 del Gruppo Alpitour, ha deciso di rafforzare il proprio organico aprendo dieci nuove posizioni a coloro che vogliono investire in un modello di turismo creato da giovani per i giovani:
● Resident Guru (Marocco, Djerba, Grecia, Repubblica Dominicana, Egitto, Zanzibar e Messico): figure che saranno presenti in destinazione in maniera continuativa (dai due ai sei mesi) e si occuperanno sia del coinvolgimento, assistenza e consigli ai partecipanti, sia della ricerca di esperienze autentiche in loco da proporre ai viaggiatori ciascuno per il proprio paese di riferimento. Requisiti richiesti: il candidato ideale deve essere appassionato di viaggi, solare, intraprendente, motivato, flessibile e avere una buona capacità di problem solving. È richiesta la conoscenza della lingua inglese (scritto e orale livello B2) e di una seconda lingua, preferibilmente spagnolo o francese (livello B2). La persona deve essere inoltre munita di patente di guida B. È considerata un plus la conoscenza approfondita di una delle destinazioni sopra indicate e un’esperienza pregressa in animazione e/o assistenza.
● Graphic designer: questa figura lavorerà a stretto contatto con tutto il Team Utravel e si occuperà della gestione dei progetti creativi in tutte le loro fasi: dall’ideazione all’esecuzione. Nello specifico, sarà di supporto alla definizione della strategia e creerà grafiche statiche e dinamiche per social, sito, app, campagne digital e iniziative offline. L’inquadramento della persona scelta dipenderà dall’esperienza pregressa. Questa posizione è in smart working flessibile/ibrido, con possibili trasferte a Torino, sede di Utravel. Requisiti richiesti: il candidato ideale dovrà essere creativo, proattivo, preciso, e avere dimestichezza con tutti gli strumenti necessari per creare contenuti grafici: Creative Suite Adobe, app e software di video editing e motion graphic, Canva e Powerpoint.
● Copywriter: questa risorsa deve essere in grado di coinvolgere con le proprie parole e le proprie idee creative i viaggiatori. Nel dettaglio, la persona sarà di supporto alla strategia creativa, dovrà ideare e scrivere testi per il sito, la newsletter, i social, i video e per tutte le iniziative online e offline e sarà chiamato a contribuire alla stesura delle linee guida e dell’aggiornamento del tone of voice del brand. L’inquadramento della persona scelta dipenderà dall’esperienza pregressa. Questa posizione è in smart working flessibile/ibrido, con possibili trasferte a Torino, sede di Utravel. Requisiti richiesti: il candidato deve avere un’ottima capacità di scrittura, tanta creatività, curiosità e precisione. Attraverso lo storytelling deve essere capace di comunicare in maniera efficace e coinvolgente idee, concept e progetti. Deve inoltre saper ideare, interpretare e sviluppare il tone of voice di un brand in modo coerente e iconico; è richiesta inoltre una buona conoscenza della lingua inglese e la cura nel linguaggio inclusivo.
● Ui/Ux Designer: la figura, che farà parte del team Tech, verrà coinvolta nella creazione di interfacce e contenuti per il sito e altre piattaforme online. Sarà di supporto alla definizione dei progetti UI/UX e al design di piattaforme di Backoffice. Si occuperà inoltre della creazione di prototipi interattivi, della Landing Page e in generale della manutenzione del sito e del bug fixing settimanale. La persona scelta verrà inserita in stage curricolare. Requisiti richiesti: sono richieste competenze in Figma, la conoscenza di benchmarking, flussi utenti, wireframe e creazione di mockup e prototipi, uso di Wordpress, conoscenza base dei linguaggi di programmazione Html e Css e dei principali software di grafica (Adobe Photoshop, Adobe Illustrator, Adobe Indesign, Canva). Per candidarsi: https://utravel.it/lavora-con-noi/.