mercoledì 6 luglio 2011
È quanto si legge nella Relazione annuale dell'Autorità per l'energia e il gas, secondo cui le imprese pagano il 26% in più.
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Nel secondo semestre del 2010 le imprese italiane hanno pagato prezzi dell'energia elettrica, al lordo delle imposte, superiori alla media europea per tutte le classi di consumo.  È quanto si legge nella Relazione annuale dell'Autorità per l'energia e il gas, secondo cui una delle classi di consumo più rappresentative paga il 26% in più. Per quanto riguarda le famiglie, quelle con bassi consumi pagano il 12% in meno rispetto ai livelli medi europei, mentre per i consumi più elevati l'Italia presenta prezzi lordi maggiori del 12,3%, «sebbene il divario si sia attenuato rispetto al passato». Per il gas, infine, le famiglie italiane nel 2010 hanno pagato un prezzo in linea con la media europea al netto delle imposte e maggiore al lordo.GAS, BORTONI: SENZA INFRASTRUTTURE ITALIA SARÀ PROVINCIA«Senza infrastrutture l'Italia sarà condannata a diventare una "provincia" del gas e non un Paese-snodo che assume un ruolo cruciale nel nuovo contesto sovranazionale». Lo ha dichiarato il presidente dell'Autorità per l'energia, Guido Bortoni, nella sua prima relazione al Parlamento. Secondo Bortoni, infatti, «gli investimenti in capacità di stoccaggio, in nuovi rigassificatori o in gasdotti di collegamento con i Paesi produttori, sono elementi fondamentali per poter far acquistare all'Italia il ruolo di hub europeo del gas». Si tratta di infrastrutture che dovranno essere «pensate, gestite e regolate non più solo in un'ottica di garanzia della sicurezza degli approvvigionamenti nazionali, ma in funzione delle opportunità di ottimizzazione dei flussi di gas a livello europeo, da promuovere anche attraverso un pieno accesso alle infrastrutture di collegamento tra i diversi mercati». Il settore dell'energia, inoltre, «può giocare un ruolo fondamentale per la ripresa dello sviluppo», grazie «all'effetto-volano per l'intera economia che può venire dagli investimenti nel settore». E proprio a questo fine, «l'Autorità intende proseguire nella regolazione incentivante degli investimenti in infrastrutture con remunerazione regolata, valutando la possibilità di estendere anche alla rete di trasporto del gas l'incentivo rispetto alle tempistiche di realizzazione, già introdotto con successo per la rete di trasmissione dell'energia elettrica». Una separazione proprietaria della rete gas, quindi di Snam rispetto a Eni, «resta preferibile».
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