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La parola d’ordine è «fare presto». Quando è pronto a entrare nel vivo il confronto tra governo e sindacati sulle pensioni e sul lavoro, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, incalza Confindustria e sindacati che hanno chiesto uno spazio «giusto» per ragionare sulla riforma dei contratti. Oggi pomeriggio i leader di Cgil, Cisl e Uil intanto incontreranno il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, per cominciare a parlare di flessibilità in uscita. «Lavoriamo per la massima condivisione, ma poi sappiamo che ognuno ha la propria responsabilità», ha detto il ministro. Dopo la riunione del 24 maggio, quella di oggi vedrà due tavoli «di approfondimento»: sui temi della previdenza e sulle politiche del lavoro. All’incontro, il governo non arriverà con una proposta «definita», è la posizione di Poletti, il confronto sarà «chiaro».Tutta ancora aperta anche la questione della riforma del modello contrattuale. Anche se l’accelerazione chiesta dal ministro Calenda non è altro che una perifrasi per dire che altrimenti interverrà l’esecutivo. A gennaio scorso i tre sindacati confederali hanno definito una proposta unitaria per «un moderno sistema di relazioni industriali», tutta ancora da discutere. Comunque per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, quello di fare presto è «un auspicio del governo che dobbiamo cogliere». Si tratta tuttavia, precisa, «di questioni complesse che vanno maturate nei tempi giusti, non troppo lunghi. Dipende da noi e dai sindacati». Oggi intanto partirà il confronto tra sindacati e Confcommercio sul nuovo modello contrattuale. «Non bisogna sprecare l’occasione», è l’auspicio della vigilia della segretaria generale Cisl, Annamaria Furlan. Ma significa anche, aggiunge il suo omologo della Uil Carmelo Barbagallo, che ognuno «faccia la propria parte senza alcuna pregiudiziale ideologica».Invece ieri è stato siglato il verbale di accordo per il rinnovo del Contratto nazionale Manufatti in Cemento e Laterizi. Lo rende noto l'Aniem. L'aumento retributivo è pari a 70 euro al livello medio, ed è suddiviso in tre tranche: 15 euro dal 1° aprile 2016, 25 euro dal 1° aprile 2017 e 30 euro dal 1° luglio 2018. Tra i principali contenuti dell'intesa è prevista anche l'estensione della contrattazione di secondo livello; la sanità e della previdenza integrativa; la certificazione del lavoro notturno: la limitazione dell'uso dei dati del controllo a distanza; la valorizzazione della formazione e una maggiore attenzione allo sviluppo sostenibile e ai disturbi comportamentali patologici e alle discriminazioni. Il nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro scadrà il 31 marzo 2019.