Il centro Studi di Confindustria sottolinea, con il rapporto sugli scenari industriali, "la scalata" dei Paesi emergenti per quota di produzione manifatturiera. L'Italia, che nel 2010 scivola dal quinto al settimo posto, resta il secondo Paese in Europa dopo la Germania (che resta al quarto posto ma, al 6%, perde 1,5 punti di quota). La Cina che "ha guadagnato 7,6 punti", con una quota del 21,7% conquista la prima posizione (era seconda) scalzando gli Stati Uniti (15,6%). Con la crisi, "tre soli paesi avanzati sono riusciti a reggere allo scossone: Giappone, che ha conservato la terza posizione e ha addirittura migliorato la quota al 9,1%; Corea del Sud, che ha scavalcato l'Italia e si èportata al sesto posto ma con una quota calante dal 3,9% al 3,5%, e Australia, diciottesima, più tre scalini all'1%"."Solo il tempo", indicano gli economisti di Confindustria, ci dirà quali effetti avrà il terremoto di marzo 2011 sulle produzioni in Giappone. L'India ora incalza la Germania, forte di "una veloce espansione economica". Confindustria evidenza anche le "rilevanti" perdite di quota di Stati Uniti (-2,6 punti), Francia (-0,9), Regno Unito (1,0), Spagna (-0,7), Canada (-0,5). Mentre "tiene l'Olanda (-0,1)". E "nel complesso l'Ue-15 scende dal 27,6% al 21,2% (-6,4 punti)".