"Abcd-A Bari capitale del digitale" - Archivio
Cresce il digitale nel Sud. In molti casi la transizione tecnologica e produttiva sta riducendo le distanze - anche fisiche - con il resto d'Italia. Un fenomeno che si è diffuso durante la pandemia, per esempio, è quello del rientro dei dipendenti di origine meridionale nelle loro regioni, dalle sedi del Nord ed estere delle aziende, continuando a lavorare da remoto: è il cosiddetto south working, che in 24 mesi ha riguardato il 27% delle imprese. E ha interessato in prevalenza laureati (93% circa), appartenenti alla fascia di età tra i 18 e i 35 anni (59%), uomini, il 60,5% contro il 39,50% di donne. Allo stesso modo cresce il numero delle imprese che si avviano alla trasformazione digitale e, con loro, cresce anche l’offerta dei servizi indispensabili a intraprendere questo percorso. Secondo una ricerca realizzata da InfoCamere – sulla base dei dati Movimprese - le aziende che offrono servizi per lo sviluppo di attività digitali in Italia sono cresciute del 37% negli ultimi dieci anni (contro una crescita dell’intero comparto dei servizi del 13,5%), soprattutto grazie alla forte spinta del Mezzogiorno. Lo studio ha concentrato l’attenzione sui settori di attività che più di altri possono offrire strumenti e tecnologie in grado di supportare la digitalizzazione delle imprese: dai servizi di e-commerce ai servizi di connessione internet, dall’elaborazione dati alla produzione di software. Alla fine del 2022, il perimetro di quest’universo consisteva in 146.583 imprese di ogni dimensione e natura giuridica, contro le 104.508 della fine del 2012. Al termine del decennio, le regioni che ne ospitano di più sono la Lombardia (30.856), il Lazio (18.556) e la Campania (14.671), ma nel periodo considerato, è stata quest’ultima a mettere a segno il maggiore aumento in termini relativi (+68,9%). Dopo la Campania, le regioni più dinamiche sono state altre due regioni del Meridione: la Puglia (+49,2%) e la Sicilia (+42,6%) a testimoniare la forte attrattiva dei servizi legati all’economia digitale per le imprese del Sud, complessivamente aumentate del 50% nel periodo. In termini assoluti, a crescere maggiormente sono state soprattutto le imprese operanti nei servizi per l’e-commerce, quasi triplicate rispetto al 2012 (da 10.383 a 37.008 unità). Seguono le aziende specializzate nella produzione di software, le più numerose in assoluto, giunte a toccare quota 55.178 a settembre 2022 rispetto alle 43.996 di inizio decennio (+25,4% nel periodo). In crescita, ma con un passo meno sostenuto delle altre, anche le imprese del comparto dell’elaborazione dati (+9% l’incremento cumulato messo a segno nel decennio, che ha portato questo segmento da poco più di 41.985 a 45.774 unità). Unico comparto che evidenzia una flessione degli attori in campo è quello delle imprese che operano nella fornitura di servizi internet, diminuite del 21,3% nel periodo considerato.
La classifica delle migliori aziende meridionali
"A Bari capitale del digitale"
A Bari capitale digitale (Abcd) è il nome dell'evento che si è svolto nello spazio Murat del capoluogo pugliese, diventato il punto d'incontro di piccole e grandi aziende, startupper, giovani professionisti e istituzioni uniti da una determinazione comune: trasformare radicalmente il panorama economico e sociale del Sud, ponendo il digitale e la sostenibilità al centro del cambiamento. Il tema scelto per questa edizione è Talenti & tecnologie per un faro nel Mediterraneo inclusivo e sostenibile. L'evento si propone di creare le condizioni per trattenere i talenti meridionali e i giovani professionisti che preferirebbero restare e, perché no, attrarre i professionisti italiani e nomadi digitali stranieri, trovando il giusto bilanciamento vita-lavoro e contribuendo anche allo sviluppo dell'economia locale. Con il concetto di south working si punta alla costruzione di una nuova visione che abbracci il cambiamento partendo dalla Puglia e dal suo capoluogo. «Da sempre i giovani talenti del Sud si spostano al Nord in cerca di opportunità di lavoro - spiega Nicolò Andreula, ideatore di Abcd -. Vogliamo creare le condizioni affinché i cervelli in fuga possano a diventare cervelli di ritorno in un'area strategica per il futuro del Paese e del bacino Mediterraneo. Abcd vuole creare un vantaggio competitivo distintivo attraverso una massa critica di aziende e individui che guidano il cambiamento, creando un effetto di rete che genera valore aggiuntivo per l'intera comunità. Grazie al confronto tra esperti, imprese, giovani, professionisti e istituzioni si potrà finalmente cambiare prospettiva incentivando sempre più le aziende a favorire la creazione di hub di lavoro e connessioni virtuose al Sud».