Fiorin, azienda familiare ligure che si occupa da oltre
50 anni della produzione e della fornitura di mobili e arredi. Grazie
all’integrazione di Facebook nella propria strategia di marketing,
l’impresa ha registrato un notevole incremento delle vendite nel proprio
negozio (+37%) e il tutto esaurito in poche settimane. Altro caso di successo è Qc Terme, che è riuscito a raddoppiare le prenotazioni e a estendere la propria
clientela oltre ai confini italiani grazie all’uso di Instagram e degli strumenti di targetizzazione di Facebook. Infine, il noto ristorante Rinaldi Al Quirinale. L’attuale
gestore del locale, Vincenzo, ha innovato la storica attività a gestione
familiare spostandosi nel cuore di Roma e posizionandosi come
ristorante d’élite con una clientela selezionata. Scegliendo Facebook e
Instagram come mezzi per promuovere l’attività, Vincenzo è riuscito a
raggiungere una clientela sia italiana che internazionale, incrementando
le revenue del 50% e i clienti del 25%.Sono alcune delle esperienze di successo presentate nel corso della tappa romana del
Boostyour business (Incrementa i tuoi affari), progetto formativo promosso e organizzato da Facebook in diversi Paesi europei per educare le pmi all’uso dei
social media e supportarle nell’uso efficace delle risorse messe a disposizione da Facebook a sostegno del business, a cui hanno partecipato
oltre 400 giovani imprenditori.L’incontro di Roma, che ha visto il giornalista e conduttore Nicola Porro nel ruolo di moderatore, è stato introdotto da Laura Bononcini, Head of Public Policy di Facebook Italia. A seguire, un intevento di Marco Grossi, Head of SMB Italy Facebook, al termine del quale ha avuto invece luogo il dibattito tra Antonello Giacomelli, Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico, Alessandro Micheli, Presidente di Giovani Imprenditori Confcommercio e Luca Colombo, Country Manager Facebook Italia, sul tema dello sviluppo della digitalizzazione in Italia."Per stimolare la crescita economica del nostro Paese occorre creare un contesto che sia in grado di supportare anche le pmi, storicamente una componente rilevante del nostro Pil. Sebbene le pmi italiane rappresentano il 67,3% del prodotto interno lordo, la percentuale più alta tra tutti i Paesi europei, permangono delle difficoltà come testimonia il dato del tasso di natalità di nuove imprese che cresce più lentamente rispetto agli altri Paesi. In questo contesto la digitalizzazione può giocare un ruolo importante, permettendo a molte Pmi di affacciarsi su mercati esteri e conquistare nuove opportunità di business - ha ricordato
Luca Colombo, Country Manager di Facebook Italia -. Facebook è partner ogni giorno di 50 milioni di imprese al mondo per lo sviluppo del proprio business: conosciamo bene le necessità che queste possono avere e collaboriamo con loro per assicurarne la crescita. In Italia l’87% dei presenti su Facebook (22 milioni al giorno) ha una connessione con una pmi. Ci sono grandi opportunità che dobbiamo sfruttare, investendo in cultura digitale e fiducia verso le nuove tecnologie. In un'economia sempre più globalizzata lo sviluppo delle reti digitali permette di raggiungere consumatori e mercati sempre più ampi. Vogliamo porci come partner delle Pmi italiane, aiutandole a costruire non solo relazioni nuove ma, soprattutto, a raccontare e presentare i propri prodotti e servizi come eccellenze".
Nel corso dell’evento, hanno trovato spazio
anche alcuni momenti di formazione. Un team di esperti Facebook ha
infatti tenuto due laboratori: uno dedicato all’impostazione di campagne
marketing di successo utilizzando la piattaforma, dall’apertura della
Pagina all’ottimizzazione delle inserzioni, e un secondo focalizzato
sull’utilizzo di Instagram e sulle sue potenzialità per le aziende.
Erano inoltre a disposizione del pubblico diverse learning zones, un
desk dedicato alla creatività e alcune postazioni dove potersi
consultare con esperti di Facebook."Parlare di crescita e di sviluppo delle pmi oggi -
commenta Alessandro Micheli, presidente nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio - significa parlare anche di digitalizzazione, di competenze e cultura digitale. È necessario rafforzare o sviluppare le competenze digitali delle PMI per consentire loro di sfruttare al meglio le opportunità offerte dal digitale. È questo un impegno di Confcommercio che condividiamo con Facebook, che ringraziamo per aver voluto questa iniziativa e per averci accompagnato nel roadshow in giro per l’Italia, un percorso condiviso che ha visto coinvolte oltre 8mila imprese in nove città diverse. Le statistiche descrivono un’Italia fanalino di coda d’Europa per competenze e cultura digitale, di contro la crescita e la larga diffusione del digitale sta cambiando profondamente le nostre abitudini di vita, il nostro modo di rapportarci al mondo in cui viviamo, il nostro modo di fare acquisti. È questa la sfida per le nostre imprese, comunicare ed interagire con un consumatore sempre più connesso e attivo sui social, sempre più presente sul web, sempre più multicanale nelle sue esperienze di acquisto, distante migliaia di chilometri da noi. Le imprese devono conoscere ed essere consapevoli del valore del digitale e del web quali strumenti a disposizione per le loro attività, per riposizionare sul mercato il negozio tradizionale, aiutarlo a rimanere competitivo e a raggiungere i suoi obiettivi di business"."Sulla banda ultralarga l’Italia parte dalla zona retrocessione -
conclude Antonello Giacomelli, sottosegretario di Stato del ministero dello Sviluppo economico - ma vogliamo portarla in zona Champions League entro il 2020. Secondo una ricerca Istat appena pubblicata i benefici della posa della fibra nelle sole aree bianche in termini di produttività per le piccole imprese andranno dal 7 al 23%, a seconda delle zone e del tipo di attività, proprio perché nelle aree bianche la presenza delle microimprese è molto più rilevante. Ma la fibra è solo una pre-condizione: purtroppo per molte piccole aziende il digitale è ancora materia per smanettoni… Il governo guarda con grande attenzione a tutte le iniziative che spingono le PMI a utilizzare le opportunità della Rete per sviluppare il proprio business. I Big della Rete possono giocare un ruolo anche in Italia. E la Rai deve fare molto di più sull’alfabetizzazione digitale dei cittadini e delle imprese".