Non pregiudicare il futuro previdenziale dei giovani, esposti al rischio di carriere discontinue e spesso di bassi salari. È per questo che «si pone una questione fondamentale, quella di evitare che gli attuali lavoratori, specie i più giovani, non abbiano più la garanzia di una pensione adeguata, come richiede la nostra Costituzione (all'art. 38)». È la priorità contenuta dal Rapporto sul mercato del lavoro del Cnel, presentato oggi. «Ripristinare tale garanzia implica ripensare l'attuale assetto pensionistico, anche con la introduzione di correttivi al metodo contributivo», sottolinea il presidente Tiziano Treu.
«È un tema di grande rilievo per il nostro futuro, su cui si stanno interrogando parti sociali e governo. Il Cnel - sottolinea Treu - vuole contribuire alla ricerca di soluzioni sostenibili dal punto di vista non solo finanziario ma anche sociale. A tal fine ha costituito un apposito gruppo di lavoro che affronterà tali nodi strutturali
sentendo le opinioni dei vari stakeholder, parti sociali, istituzioni pubbliche ed esperti».
Inoltre, sul provvedimento relativo a Quota 100, per il Cnel, «è necessario fare una valutazione attenta sul trade off fra costi e benefici di questa misura. Oggi però si pone il problema urgente di come "uscire" da Quota 100. In particolare, occorre evitare che la sua fine, prevista per il 2021, crei un "buco previdenziale" di alcuni anni, lasciando scoperte le coorti di lavoratori interessati. Si tratterà di ricercare e precisare strumenti di flessibilità in uscita verso il pensionamento, che tengano conto delle condizioni delle persone e dei loro percorsi di lavoro (lavori gravosi, lavoratori precoci eccetera)».
Non pregiudicare il loro futuro previdenziale: sono esposti al rischio di carriere discontinue e spesso di bassi salari. È la priorità contenuta dal Rapporto sul mercato del lavoro presentato oggi
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