Il
segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha annunciato la proclamazione dello sciopero generale da parte della sua organizzazione per il 6 maggio prossimo per protestare contro la politica del governo sui temi del lavoro e dello sviluppo. L'annuncio è arrivato nel corso di un attivo dei delegati sindacali Cgil che si è riunito a Modena oggi.La mobilitazione sarà di quattro ore con manifestazioni territoriali. La decisione di indire lo sciopero era stata già presa la scorsa settimana durante una riunione del comitato direttivo nazionale della Cgil, che aveva dato mandato alla segreteria confederale di decidere la data e le modalità dello sciopero.Nel documento politico approvato dal direttivo si sosteneva che «è necessario rimettere al centro il tema del lavoro e dello sviluppo, riconquistare un modello contrattuale unitario e battere la pratica degli accordi separati, riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali e ridare fiducia ai giovani. Serve una nuova stagione fatta di obiettivi condivisi e rispettosi della dignità del lavoro e serve definire le regole della democrazia e della rappresentanza».Critico il
ministro del Welfare Maurizio Sacconi che parla di sicopero politico. «La proclamazione dello sciopero da parte della Cgil, a dieci giorni dal voto amministrativo, corrisponde alla richiesta della Fiom ed è purtroppo atto atteso e scontato in chi da tempo ha fatto la scelta, tutta politica, di supplire alla debole opposizione parlamentare. L'interruzione, per quanto limitata, della produzione non aiuta la ripresa».