mercoledì 30 marzo 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
In una seduta di Piazza Affari che chiude piatta (l’indice Ftse Mib termina con un +0,03%) – e in cui vanno male tutti i titoli del credito – Carige è l’unica eccezione: +4,8%. È un exploit borsistico figlio della conferma, da parte dello stesso istituto genovese, dell’offerta d’acquisto pervenuta dal fondo statunitense Apollo. La banca ligure, in una nota, ufficializza le avancesdegli investitori Usa e specifica di aver ricevuto una prima lettera - non vincolante e confidenziale - il 10 febbraio e un’ultima versione leggermente rivista il 23 marzo. Nel dettaglio, la proposta si compone dell’acquisto del portafoglio di Non performing loan (ovvero di 'sofferenze') e di un aumento di capitale da 550 milioni. Per Carige quella in corso sarà una settimana cruciale. Perché da una parte la banca ligure, secondo quanto richiesto dalla Bce, è chiamata entro fine mese ad un piano di finanziamento ( funding plan), ma dall’altra proprio domani, cioè il 31 marzo, è in programma pure l’assemblea per il rinnovo del board. Il nuovo Cda dovrà scegliere la risposta da dare agli americani. Occhi puntati sulla famiglia Malacalza, primo azionista con il 17,6%, che se dovesse accettare un aumento di capitale alle condizioni di Apollo vedrebbe fortemente ridimensionato il suo peso. Tuttavia, bisogna fare i conti con il pressing implicito della Bce. Dal punto di vista di Francoforte, infatti, attraverso la chiusura dell’operazione si coglierebbero due piccioni con una fava: non esisterebbe più il problema dei crediti deteriorati della banca e verrebbe sciolto pure il nodo dei target patrimoniali da rispettare (dopo l’aumento, il Cet1 arriverebbe al 14% dall’attuale 12,2%). Luca Mazza © RIPRODUZIONE RISERVATA
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: