Per Borse europee una settimana nera, la peggiore dal 2008 - Ansa
Le Borse europee proseguono in profondo rosso e si avviano a chiudere la peggiore settimana dalla crisi finanziaria del 2008. I listini del Vecchio continente scontano le preoccupazioni degli investitori per gli effetti sull'economia globale derivante dalla diffusione del coronavirus. Continua l'ondata di vendita sui mercati da Wall Street a Tokyo fino a Francoforte e Milano. E' difficile quantificare e prevedere i danni, soprattutto perché non è ancora finita.Le Borse europee hanno aperto questa mattina in pesante ribasso in preda al panico per il coronavirus. Gli indici europei segnano perdite di oltre il 3%, con Francoforte giù di più di 4 punti percentuali. Piazza Affari non è da meno. Il Ftse Mib segna una flessione di circa il 3 per cento, con tutti i titoli in rosso. Sull'obbligazionario si assiste a un nuovo strappo al rialzo dello spread tra il Btp a dieci anni e il Bund tedesco, con il differenziale sopra la soglia di 177 punti base.
Ancora una giornata di passione per le Borse asiatiche. In Asia l'indice della regione il Msci Asia Pacificperde il 2,7%. È il settimo calo consecutivo per i listini, sotto il peso delle vendite che colpiscono i titoli industriali e del settore materie prime. Senza un segnale di unrallentamento dell'epidemia gli investitori fuggono dai mercati.Tokyo, ai minimi, ha perso il 3,67%, Hong Kong il 2,8%, Shanghaiil 3,7%, Seul il 3,3 per cento.
Intanto per contenere i danni economici legate al coronavirus il governo di prepara ad emanare due decreti che potrebbero essere varati già domani. Il primo, praticamente pronto, con gli aiuti per i privati e le norme salva-stipendi per i dipendenti pubblici delle zone rosse, cui seguirà un secondo pacchetto "più ampio" per ridare slancio all'economia. Il governo "lavora pancia a terra" per mettere in sicurezza le aree più colpite di Lombardia e Veneto e per sostenere anche i settori che più hanno subito contraccolpi anche fuori dalle zone rosse. Il primo provvedimento aiuterà le imprese nelle aree dei focolai grazie a un "set di misure" che vanno dall'accesso semplificato, automatico e senza oneri al Fondo di Garanzia per le Pmi, che verrà potenziato portandolo a 750 milioni (dai circa 600 attuali) e che concederà il massimo delle garanzie (80%) alle imprese delle zone rosse, allo stop a una serie di pagamenti (premi assicurativi, bollette di gas, acqua e luce, diritti alle Camere di commercio, versamenti obbligatori ai fondi mutualistici, pagamenti a Invitalia). Ci sarà poi la proroga dell'entrata in vigore delle procedure di allerta per tutte le Pmi, più tempo per i bandi Mise, oltre allo stop allerate dei mutui per imprese e famiglie in accordo con l'Abi. Nel secondo decreto, che dovrebbe di fatto raccogliere anche le misure che si stavano studiando per il decreto crescita bis di rilancio degli investimenti, di semplificazione e di sblocco delle infrastrutture. Tra queste potrebbero trovare posto anchegli indennizzi, per i danni diretti e indiretti alle imprese. Norme ad hoc dovrebbero arrivare, in entrambi i decreti, anche per il turismo. Mentre la Pubblica amministrazione ha messo a punto le misure per evitare tagli agli stipendi dei lavoratori a riposo forzatocausa Coronavirus: non saranno considerate assenze quelle nelle giornate di chiusura degli uffici e non ci saranno tagli nemmeno per chi è stato in malattia o quarantena a causa del Covid-2019o per ricoveri ospedalieri.