Giornata da dimenticare per le Borse europee con Milano maglia nera che termina la seduta in ribasso del 6,15%. I timori di un ritorno della recessione hanno pesato sulle scelte degli investitori che hanno accentuato le vendite sulla scia della partenza decisamente negativa di Wall Street. Tra i listini principali del Vecchio Continente, Francoforte ha ceduto il 4,82%, Parigi il 5,48% e Londra il 4,49%. L'indice Ftseurofirst 300 ha lasciato sul terreno il 4,9%. Particolarmente venduti i titoli del comparto automobilistico, con l'indice di settore in calo del 7,7%. Male anche le banche: lo Stoxx Europe 600 banking ha registrato un crollo del 6,6%.Le principali Borse europee hanno bruciato nella seduta di oggi 298,6 miliardi di euro di capitalizzazione. Il valore totale delle società del Vecchio Continente quotate in Borsa scende così da 6.260 a 5.961,4 miliardi di euro.
PIAZZA AFFARI IN PICCHIATANuovo crollo per Piazza Affari che ha replicato oggi, assieme alle consorelle europee, la pessima prestazione di otto giorni fa. Il Ftse Mib ha ceduto il 6,15% a 14,970 punti, tra scambi vivaci per il periodo, per 2,39 miliardi di euro di controvalore. Mercoledì scorso, invece, l'indice delle blue chip aveva ceduto in chiusura il 6,6%, tra scambi eccezionali non solo per il mese di agosto, per 4,43 miliardi di euro di controvalore. Il listino di riferimento si è colorato tutto di rosso, risparmiando solo Bulgari, che con un calo dello 0,16% è stata la vera maglia rosa delle blue chip. Per il resto si sono evidenziate Fiat (-11,88%) tra scambi fiume per oltre 50 milioni di pezzi pari al 4,5% del capitale. Forte tensione anche su Fiat Industrial (-13,31%) ed Exor (-9,08%) a monte della catena di controllo. Per il Lingotto è stata una giornata nera dopo i dati sulle vendite in Brasile, mercato in cui il gruppo gioca unruolo di primo piano, mentre Goldman Sachs ha ribassato le stime sulle vendite di auto nel 2012 in Europa, che potrebbero scendere fino al 7%.Tempesta di vendite anche su Intesa Sanpaolo (-9,26%), insieme con Banco Popolare (-7,69%) e Unicredit (-7,41%), in una seduta difficile per tutte le banche in Europa, dopo la rivelazione del
Wall Street Journal circa un'indagine della Fed sulle filiali Usa delle principali banche europee, legata ai timori sui debiti sovrani del Vecchio Continente.Ancora sotto scacco l'energia, che da due giorni sconta la tassa sulle società del settore prevista dalla manovra del governo. Enel ha ceduto il 5,39% ed Eni il 4,83% e Snam Rete Gas il 3,52%. È andata meglio invece a Terna (-1,86%) e A2a (-1,69%). In campo assicurativo tensione su Fonsai (-12,36%), mentre Generali se l'è cavata con un -4,83%. Unipol ha ceduto il 6,97% e Milano Assicurazioni il 6,52%. Nel disastro di oggi non sono mancati i rialzi tra i titoli a minor capitalizzazione. È salita infatti As Roma (+1,05%) nel giorno del perfezionamento della cessione della società. Bene Bialetti (+3,42%) e la Lazio (+5,39%), mentre Arkimedica è salita addirittura del 13,27%.
L'INFLUENZA DEI DATI MACROECONOMICIAd affondare le Borse è stata una gragnuola di notizie, in maggioranza negative, arrivate fin dalla mattinata: tra l'altro, esportazioni del Giappone in calo del 3,3% in luglio, sotto le attese; vendite al dettaglio nel Regno Unito in luglio +0,2%, cresciute meno del previsto. Inoltre, Morgan Stanley ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita per il Pil globale per il 2011, da +4,2% a +3,9% e dal 4,5% al 3,8% per il 2012. Per la banca d'affari, l'economia globale è «pericolosamente vicina ad una recessione».
LA REAZIONE DEI MERCATILe Borse europee hanno reagito con forti vendite, anche sull'onda dei futures sugli indici americani, che presagivano un'apertura pesante per le Borse Usa. Così è stato, anche per via dei primi dati macro Usa del primo pomeriggio ora italiana, a partire dalle richieste iniziali di sussidio di disoccupazione, salite oltre le attese nella settimana terminata il 13 agosto a 408mila (anche se la media mobile a quattro settimane ha visto una flessione a 402.500). A dare il colpo di grazia a indici già agonizzanti sotto i colpi dell'Orso è stato l'indice manifatturiero della Fed di Philadelphia, conosciuto anche come Philly Fed, che in agosto è crollato ai minimi dal marzo 2009, unitamente a vendite di case esistenti in luglio sotto le attese. Il superindice del Conference Board in luglio è andato meglio del previsto, ma gli esperti del Cb concordano nel prevedere un rallentamento dell'economia Usa in autunno. Così, su tutte le Borse d'Occidente sono piovute le vendite, dopo che già le principali piazze asiatiche avevano chiuso in calo, da Tokyo ad Hong Kong, da Shanghai a Shenzhen. A Milano sono risaliti gli scambi, per un controvalore di 2,39 mld di euro dagli 1,9 mld di ieri. Male tutte le altre europee, a partire da Francoforte (Dax -5,82% a 5.602,80) e Parigi, dove il Cac cede il 5,48% a 3.076,04. In Francia tornano le vendite su Sociètè Gènèrale, che chiude in calo di oltre il 12%, la peggiore del paniere principale. Perdite consistenti per Madrid (Ibex 8.317,7, -4,7%), Zurigo (Smi 5.196, -4,15%), Bruxelles (Bel 20 2.151,96, -4,56%), Londra (Ftse 5.092,23,-4,49%), Amsterdam (Aex 279,58, -4,47%), Lisbona (Psi 20 6.030,57, -4,12%).Nel corso del pomeriggio anche la Borsa indiana di Mumbai ha ceduto il 2,2% sull'onda delle vendite sugli altri mercati. L'avversione al rischio è confermata dall'ennesimo rialzo dell'oro, che al fixing pomeridiano di Londra ha toccato i 1.824 dollari l'oncia.