martedì 29 marzo 2011
Banche sotto pressione a Piazza Affari sui timori di nuovi aumenti di capitale per rispondere alle più stringenti norme di Basilea 3. A guidare i ribassi è Ubi, che ha chiuso con un tonfo del -12,3%. Dopo l'aumento da 1 miliardo di euro, il titolo ha subito il taglio del giudizio da Nomura, SocGen, Intermonte, Banca Leonardo, Equita e Akros.
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Banche sotto pressione a Piazza Affari sui timori di nuovi aumenti di capitale per rispondere alle più stringenti norme di Basilea 3. A guidare i ribassi è Ubi, che ha chiuso con un tonfo del -12,3%. Dopo l'aumento da 1 miliardo di euro, il titolo ha subito il taglio del giudizio da Nomura, SocGen, Intermonte, Banca Leonardo, Equita e Akros. A seguire Bpm (-7,06%), nel giorno in cui il Cda, oltre ad approvare i conti, esaminerà la situazione patrimoniale e l'ipotesi di ricapitalizzazione, e  Banco Popolare (-6,9%), già penalizzato alla vigilia da alcuni report dopo i risultati di bilancio. Male anche Mps (-4,55%), nonostante l'utile migliore delle attese, Intesa SanPaolo (-4,53%) e Unicredit (-3,68%). Più contenuto il calo di Mediobanca (-1,37%) che oggi ha riunito il comitato nomine per indicare la lista dei sindaci in Generali, e di Mediolanum (-0,49%) che nel 2010 ha registrato una lieve crescita dell'utile e della cedola.
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