mercoledì 9 novembre 2011
Chiude a -3,78 la Borsa di Milano, dopo aver raggiunto un minimo di -5%, la peggiore in Europa. Non si ferma l'impennata dello spread, con il rendimento dei Btp decennali superiore alla soglia del 7%. La leader degli industriali: stiamo vivendo una situazione drammatica.
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La Borsa di Milano in chiusura recupera leggermente e chiude a -3,78, dopo aver raggiunto un livello minimo di -5%. Mediaset la peggiore del listino, sospesa al ribasso con un calo teorico dell'12%. Unicredit cede l'8,2% e Intesa Sanpaolo il 6,33%. 

Non si ferma l'impennata dello spread Btp-Bund, volato sopra i 570 punti, con il rendimento dei Btp decennali superiore alla soglia del 7%.

L'annuncio delle dimissioni di Berlusconi pesa per 350 milioni di euro sul valore di Mediaset in Borsa. In un solo giorno il gruppo televisivo segna infatti un tonfo del 12,04% a 2,2 euro, dopo anche l'onta di una sospensione al ribasso a metà seduta. Il conto sale a quasi 450 milioni facendo il calcolo sui due giorni e considerando anche lo scivolone del 2,94% segnato ieri dal titolo del Biscione dopo che è emersa l'assenza di una maggioranza alla Camera.Le notizie sull'imminente addio di Berlusconi appesantiscono comunque tutti i titoli legati alla famiglia del presidente del Consiglio. Mondadori lascia il 2,93% a 1,39 euro. E perde il 4,08% a 2,58 euro anche Mediolanum, l'alleanza nel risparmio gestito tra il Cavaliere ed Ennio Doris. Sono poi particolarmente vorticosi gli scambi su Mediaset: a Piazza Affari in una seduta passano di mano oltre 18 milioni di pezzi e pari a tre volte i volumi trattati alla vigilia. Il gruppo di Cologno Monzese aveva tra l'altro diffuso i risultati trimestrali ieri sera a mercati già chiusi, e inBorsa hanno inciso anche le deboli prospettive per il 2011 visto che la società ha annunciato di attendersi risultati a fine esercizio inferiori a quelli registrati lo scorso anno, a causa delle persistenti pressioni sulla raccolta pubblicitaria.I titoli Mediaset si sono dimezzati da inizio anno e hanno perso il doppio dell'indice principale di Borsa. Solo negli ultimi due giorni la perdita è stata del 14,6%.

In rosso tutte le banche, con continue sospensioni in asta di volatilità: Intesa Sanpaolo, riammessa alle contrattazioni, cede il 5,42% e Unicredit il 5,63%. Bpm scivola a -4,14% con i diritti sull'aumento di capitale in picchiata (sospesi a -52%); giù Banco Popolare (-7,85%) e Bper (-5,57%). Pesanti anche gli industriali, con Fiat a -4,98% e Finmeccanica -2,59%; passa in negativo anche Pirelli (-0,93%) dopo essere stata a lungo l'unico rialzo del paniere Ftse Mib. In rosso l'energia, con Enel -5,17%, Eni -2,88% e Tenaris -3,19%.

Telecom cede il 3,69% e Stm il 3,26%; scivolone per Lottomatica (-11,47%) su cui grava anche la nuova tassa sulle vincite al gioco.MARCEGAGLIA: IL PAESE È NEL BARATRO"Il Paese è nel baratro". Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, non usa mezzi toni per descrivere la situazione italiana. Al termine di un convegno su ricerca e innovazione a viale dell'Astronomia la leader degli industriali chiede interventi urgenti. "Nonostante alcune decisioni prese ieri dal Governo e dal presidenteBerlusconi, in queste ore stiamo vivendo un momento drammatico". I dati sullo spread, il rendimento dei titoli di Stato e l'andamento delle Borse disegnano, ha aggiunto "una situazione davvero drammatica". "Non possiamo più nascondere la verità, se non si mette fine a questa situazione l'Italia non avrà più accesso ai mercati finanziari".

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