Sono settantasei le filiali di banche svizzere e di uffici bancari collegati a intermediari elvetici o situati nei pressi di San Marino controllati, questa mattina, da Guardia di finanza e Agenzia delle entrate.Secondo quanto si legge in una nota le verifiche riguardano "il corretto adempimento da parte di banche e intermediari finanziari degli obblighi di comunicazione all'Archivio dei rapporti finanziari", che rivestono per il fisco italiano "fondamentale importanza" nella lotta all'evasione fiscale internazionalie.Il blitz arriva dopo l'esplosione delle tensioni tra governo italiano e Confederazione elvetica sulla sanatoria per i capitali esportati illegalmente all'estero. Secondo stime dell'Agenzia delle Entrate si tratta di 300 miliardi di cui circa la metà in Svizzera. La Svizzera protesta perché è rimasta fuori dalla lista di 36 Paesi collaborativi diffusa con la circolare applicativa dello scudo fiscale. L'esclusione vincola chi ha esportato illecitamente capitali in Svizzera a sanarli tramite il regime del rimpatrio. Esiste una forma alternativa di rimpatrio che non prevede il rientro fisico dei capitali in Italia ma alla Svizzera non piace perché riduce le commissioni che le banche ticinesi ottengono dalla gestione delle attività.Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti giustifica la mano dura con la Svizzera lamentando la sistematica evasione dell'euroritenuta, il sistema attraverso il quale i Paesi non europei retrocedono ai Paesi dell'Unione il gettito dei capitali investiti fuori dall'Ue.
Le banche svizzere: gli italiani amano i melodrammi. "È curioso che solo le filiali di banche svizzere siano state colpite. Filiali o succursali di banche svizzere in Italia sono senza dubbio sotto il controllo delle autorità italiane, quindi in questo caso le hanno forse solo richiamate alle loro responsabilità", ha commentato il portavoce dell'Associazione bancaria svizzera, che vede nel blitz una mossa simbolica per fare pressione alla Confederazione elvetica. "Nel contempo non dobbiamo dimenticare che gli italiani amano il melodramma", ha aggiunto il portavoce."Queste banche operano in Italia e sono sotto la giurisdizione italiana. Non abbiamo nulla da dire in proposito", ha detto il portavoce del ministro delle Finanze Hans Rudofl Merz. In un'intervista al Sole 24 ore di oggi Merts dice che la Svizzera è pronta a cooperare con l'Italia e a per rivedere la convenzione sulla doppia imposizione, l'insieme di accordi che serve a evitare la tassazione del reddito sia nel paese in cui è stato prodotto sia nel paese di residenza del soggetto che lo ha prodotto.
Il fisco: presto altri controlli. Con l'operazione di oggi "si è aperta, su un primo campione di soggetti a particolare rischio, la partita dei controlli che ha l'obiettivo di garantire il preciso e puntuale rispetto degli obblighi di comunicazione e, dunque, la completezza dei dati contenuti nell'Archivio dei rapporti finanziari", dice l'Agenzia delle entrate nella nota. L'Archivio è alimentato dalle comunicazioni che riguardano i rapporti continuativi con la clientela e le operazioni extra-conto, con l'eccezione delle operazioni di versamento effettuate tramite bollettino di conto corrente postale per un importo inferiore a 1.500 euro.Ad oggi l'Archivio censisce oltre 950 milioni di rapporti ed oltre 90 milioni di soggetti con operazioni extra-conto. Sono obbligati a fare le comunicazioni un totale di 13 mila operatori tra banche, imprese di investimento, società di gestione del risparmio, Poste e ogni altro intermediario finanziario."Ulteriori campagne di controlli verranno successivamente sviluppate nei confronti di altre categorie di operatori finanziari", dice l'Agenzia nella nota.Le banche estere in Italia, in una nota della loro associazione (l'Aibe) emessa in serata parlano della collaborazione con l'Agenzia: "L'associazione ha piena fiducia che gli associati abbiano implementato nei termini la normativa e che quindi abbiano adempiuto correttamente agli obblighi di segnalazione dei rapporti con la clientela, obbligo che ricade su circa 13.000 operatori di banche, Poste Italiane e intermediari finanziari, operanti in Italia, indipendentemente dalla nazionalità della capogruppo, e quindi tutti indistintamente soggetti al controllo da parte delle autorità italiane".