mercoledì 18 maggio 2016
L’Ateneo stanzia 250mila euro per i 92 studenti meritevoli che non hanno potuto usufruire delle borse Cidis (diritto allo studio) per l’anno accademico 2015/2016 a causa della riforma dell’indicatore di condizione economica.
Un contributo per gli esclusi dal nuovo Isee
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Sono 250mila gli euro destinati agli studenti che a causa della riforma dell’Isee non hanno beneficiato della borsa di studio per l’anno accademico 2015/2016 erogata dal Cidis (Consorzio per il diritto allo studio). È quanto ha deliberato il Consiglio di amministrazione dell’Università di Milano–Bicocca per sostenere economicamente le famiglie degli studenti che, per effetto delle variazioni degli indicatori reddituali e patrimoniali, sono rimaste escluse dall’accesso alle borse di studio. Le misure straordinarie sono due. La prima riguarda il riconoscimento dell’importo di 692 euro, corrispondente alla trattenuta operata sulla borsa di studio Cidis per il servizio di ristorazione per tutto il 2016. L’altro beneficio, invece, consiste nell’estensione a questi stessi studenti dell’esonero dal pagamento della tassa di iscrizione e del contributo universitario dovuto per l’anno accademico in corso. Gli studenti coinvolti sono 92. Il contributo più elevato arriva a 1.136 euro. Per accedere agli interventi straordinari, gli studenti devono avere beneficiato della borsa di studio per lo scorso anno accademico ed essere regolarmente iscritti all’anno 2015/2016; avere un Isee inferiore a 23mila euro; non essere beneficiari della borsa di studio di Ateneo o di altre borse di studio e possedere i requisiti di regolarità di carriera e di merito previsti dal bando del Cidis per l’anno accademico in corso. «La Bicocca – dice il prorettore vicario e alla didattica, Paolo Cherubini – sostiene il diritto allo studio con diverse misure: abbiamo coperto le borse dei cosiddetti “aventi diritto non beneficiari” del Cidis, eroghiamo borse di studio agli studenti meritevoli che eccedono la fascia Isee del diritto allo studio regionale ed eroghiamo “crediti di merito” agli studenti particolarmente meritevoli a prescindere dal loro reddito. Anche in questo caso ci è sembrata una giusta misura di equità sociale sostenere economicamente quegli studenti che, semplicemente a causa della diversa procedura di calcolo dell’Isee, si sono visti esclusi da un anno all’altro dei benefici regionali».    «Noi studenti abbiamo voluto fortemente questo provvedimento – dice il presidente del Consiglio degli studenti, Luca Gorla – e siamo soddisfatti che sia stato accolto negli organi di governo dell’Ateneo. Ci auguriamo, però, che questo sia solo l’inizio, che sia un punto di partenza verso il miglioramento dei servizi agli studenti e che l’Università manifesti sempre più con forza la sua presenza sui temi del diritto allo studio».
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