Silvio Berlusconi continua a essere ottimista sulla possibilità di uscire dalla crisieconomica. "L'Italia se la sta cavando e se la caverà e uscirà, sono sicuro, dalla crisi meglio di altri - ha detto il premier, parlando a Villa Madama prima di incontrare il collega britannico Gordon Brown - perché oltre ad essere dotato di un governo ottimista e fiduciosi, che è un asset economico importante, ha un sistema di banche molto solido". Ancora, Berlusconi ribadisce la convinzione che "noi stiamo meglio, la soffriamo meno (la crisi) degli altri". "Pensate cosa succede agli americani - ha affermato - che non hanno la cassa integrazione se perdono il posto di lavoro, non hanno un conto in banca, mentre le famiglie italiane hanno un conto in attivo, magari con pochi soldi". "Gli italiani sono un popolo di non spenditori sul futuro, ma di risparmiatori - ha concluso il presidente del Consiglio - noi abbiamo l'assistenza sanitaria completa e loro no"."Il nostro invito ai cittadini italiani è di non avere paura della crisi economica mondiale", ha detto poi Berlusconi. "Solo avendo paura - ha aggiunto - si può determinare una maggiore enfasi della crisi e un prolungamento nel tempo della crisi stessa". Soffermandosi sulle origini e sui motivi della crisieconomica internazionale il premier ha detto ancora: "In gran parte - ha concluso - è colpa dei media, su questa idea noi siamo tutti d'accordo...".
L'ipotesi della nazionalizzazione delle banche, ma «non delle italiane». A sorpresa, poi, il premier ha aggiunto che tra le diverse ipotesi sul tavolo per contrastare la crisi economica c'è anche quella della nazionalizzazione delle banche. "Per ora è solo un'ipotesi avanzata da qualcuno, qualcosa su cui ci stiamo esercitando", ha aggiunto Berlusconi. Più tardi, alle domande insistenti dei giornalisti sull'ipotesi, il premier ha smentito: «Nazionalizzazione delle banche? Non per quelle italiane».
L'accordo con Brown: «No al protezionismo». "Totale accordo", invece, con il primo ministro inglese, Gordon Brown, sui temi che verranno affrontati nel G8 e nel G20, relativi alla crisi economica e alle risposte che dovranno essere date: "Abbiamo deciso una delineazione dei temi dei due vertici - ha ribadito - e siamo in totale accordo". Il presidente del Consiglio e il premier britannico, in conferenza stampa congiunta, concordano con la necessità di non cedere al protezionismo, definito dal presidente del Consiglio "una trappola". Per affrontare la crisi, ha aggiunto Berlusconi, è necessario "riscrivere le regole". Brown ha sottolineato che "se un Paese impone delle tariffe il commercio si deteriora, le aziende perdono posti di lavoro" e si scatena una reazione a catena negli altri Paesi. Bisogna al contrario "mantenere un sistema commerciale mondiale".