Incentivare i contribuenti italiani a pagare le tasse, magari con "un encomio" a chi risulta in regola con le tasse. È l'idea a cui sta pensando l'Agenzia delle entrate, e lanciata dal direttore, Attilio Befera, intervenendo a Radio 2. 'A mioavviso bisogna fare un'azione di incentivazione, ci stiamo pensando". Secondo il direttore è necessario fare un passo in questa direzione perché oggi, ricorda il direttore, "interveniamo solo dal lato delladeterrenza e della compliance in un sistema basato sull'autotassazione. Quindi credo sia opportuno iniziare a pensare una qualche forma premiale".Ad esempio, secondo Befera, si potrebbe "citare, dare un encomio a chi, a seguito dell'attività di verifica, è risultato perfettamente in regola". Il direttore conferma quindi i buoni risultati ottenuti dall'Agenzia. Negli ultimi 2-3 anni, grazie a norme approvate dal parlamento e la ristrutturazione i risultati dell'attività di verifica ha dato luogo dato luogo a "incassi rilevanti. Forse quest'anno faremo 11 miliardi, e speriamo qualche cosina in più".Un lavoro che viene svolto in un paese tra i più bravi sul fronte dell'evasione: "Nella classifica mondiale siamo secondi. Al primo posto c'è la Grecia. Noi ce l'abbiamo un pò nel dna, perchè la nostra nazione è nata solo 150 anni fa, quindi la cultura del pagamento delle imposte è recentissima da noi, rispetto alle altre popolazioni". Inoltre il sistema fiscale italiano ha delle "aliquote elevate e in 40 anni le norme sono state manipolate continuamente". È un sistema articolato, il sistema fiscale italiano; composto da "650 tipi di agevolazioni".
BEFERA: CONDONO AGEVOLA L'EVASIONE? NO COMMENTNessun commento del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, all'ipotesi di condono. "Il condono fiscale è un problema politico - ha affermato Befera interpellato a margine di un convegno organizzato dall'Abi - io sono un tecnico. Sarà il Parlamento e il governo a decidere. Finchè è all'attenzione di un organismo politico, chi fa attività tecnica non può pronunciarsi. Se e quando sarà varato - ha concluso - si potrà commentare". Alla domanda se il varo di un condono possa nuocere alla lotta all'evasione, il direttore dell'Agenzia delle Entrate ha ribadito: "Non commento". Befera ha quindi confermato che l'attività di recupero dell'evasione fiscale continua a dare buoni frutti. "I dati - ha spiegato - sono in linea con quello che è sempre stato detto, intorno agli 11 miliardi incassati" per il 2011. L'anno scorso, ha ricordato Befera, gli incassi della lotta all'evasione sono stati pari a 10,5 miliardi e le minori compensazioni intorno ai 6,6 miliardi. "Anche quest'anno continuano a essere abbattute più o meno nella stessa cifra. Siamo in linea con le previsioni", ha aggiunto. Per il direttore dell'Agenzia delle Entrate, "non si può parlare più di fisco vessatorio". "Nella situazione di crisi che sta attraversando il mondo - ha proseguito - è dovesoro per l'Italia recuperare almeno una parte di evasione e quindi credo sia giusto non parlare più di fisco vessatorio ma di un fisco, che cerca con fatica, di recuperare l'evasione". Secondo Befera, "ci possono essere casi di errori e incomprensioni, che vanno denunciati sia da chi li subisce sia da chi ha responsabilità nella gestione dell'Agenzia. Ma non possiamo sempre dire che il fisco è soltanto vessatorio. Il fisco - ha osservato - sta facendo una grande opera di recupero".