Il quadro della stabilità finanziaria nell'area euro «è rimasto molto impegnativo» e per il terzo anno consecutivo dopo la crisi del 2008 «i rischi sono ancora prevalenti». L'allarme è della Banca centrale europea, che nella sua
Financial Stability Review nota come le difficoltà per il programma di consolidamento della Grecia «sono cresciute» rispetto al rapporto dello scorso dicembre.
DA CONNESSIONE STATI-BANCHE RISCHI CONTAGIOLa stretta interconnessione fra i il settore pubblico e le banche, che hanno ampie fette di titoli di Stato periferici in portafoglio, è il rischio principale per la stabilità finanziaria nell'area euro e ha «il potenziale per creare effetti di contagio». A dare l'allarme è la Banca centrale europea nel suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria. Secondo il rapporto, che la Bce pubblica ogni sei mesi, le difficoltà per la messa in pratica del risanamento della Grecia sono aumentate rispetto all'ultima
Financial Stability Review dello scorso dicembre. Tuttavia c'è anche uno sviluppo positivo dato dal rafforzamento della fiducia in «altri Paesi dell'area euro che avevano mostrato alti rendimenti dei titoli governativi», grazie non solo agli sforzi di risanamento bancario, ma anche al rafforzamento dei fondamentali economici e di bilancio. Fra gli elementi di maggiore «vulnerabilità» dei sistemi bancari la Bce cita l'accesso alla liquidità, che nonostante la minore dipendenza dai mercati monetari «continua a essere un tallone d'Achille per molte banche europee» e, soprattutto, per quelle dei Paesi con maggiori difficoltà di bilancio.Nel complesso - spiega la Bce - c'è un «diffuso miglioramento nella capacità di resistenza del settore bancario» rispetto allo scorso dicembre, come indicato anche dagli indicatori di redditività e di solvibilità delle banche e grazie anche agli
stress test. Tuttavia «restano diverse aree di rischio per la stabilità finanziaria dell'area euro. Prima fra tutti, appunto, la forte indipendenza fra i sistemi bancari e le finanze pubbliche; ma anche le vulnerabilità nell'accesso alle fonti di finanziamento; l'andamento dei prezzi immobiliari che probabilmente - avverte la Bce - resteranno al di sotto dei massimi degli anni pre-crisi; la possibilità di uno shock dovuto a un improvviso balzo dei tassi a lungo termine; e infine l'ipotesi di un improvviso aggiustamento degli squilibri globali.
IN GRECIA RISTRUTTURAZIONE MOLTO PERICOLOSAUna ristrutturazione del debito greco ha «conseguenze potenzialmente molto pericolose» per il Paese e per il suo sistema bancario. Lo afferma la Banca centrale europea nel suo rapporto semestrale sulla stabilità finanziaria, invitando a uno sforzo '«determinato e senza indugi» sul miglioramento dei fondamentali economici attraverso le riforme dei Paesi vulnerabili.