La lotta al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici è legata a doppio filo a quella contro la povertà. È quanto suggerisce un rapporto della Banca
Mondiale secondo cui proprio le conseguenze dei cambiamenti
climatici potrebbero portare alla povertà oltre 100 milioni di
persone nel mondo entro il 2030.
Il documento sottolinea come sconfiggere la povertà, uno dei
17 obiettivi adottati dall'Onu a settembre, sarebbe impossibile
se proprio gli effetti dei cambiamenti climatici e del
riscaldamento globale non venissero presi in considerazione
negli sforzi per lo sviluppo, sebbene sia altrettanto importante
- rileva il rapporto - garantire che piani ambiziosi pensati per
ridurre il livello di emissioni siano tali da prevenire che
eventuali ripercussioni negative ricadano sui più indigenti.
L'obiettivo quindi di combattere la povertà e affrontare i
cambiamenti climatici viene descritto come "questione cruciale
della nostra generazione".
Gas serra in aumento
Intanto è arrivato un
nuovo record delle concentrazioni di
gas serra: nel 2014 - rivelano i dati resi noti oggi a Ginevra
dall'Organizzazione metereologica mondiale Omm) - la quantità
di gas serra nell'atmosfera ha raggiunto un nuovo record,
"proseguendo una crescita inarrestabile che alimenta i
cambiamenti climatici e renderà il pianeta più pericoloso e
inospitale per le future generazioni".
Tra il 1990 e il 2014 - afferma l'Omm - c'è stato un aumento del 36% del forzante radiativo a causa di gas serra persistenti come anidride carbonica (CO2),
metano (CH4) e il protossido di azoto (N2O) generati da attività
industriali, agricole e domestiche. "Ogni anno segnaliamo un
nuovo record. Ogni anno diciamo che il tempo a disposizione sta
per scadere", ha commentato il Segretario generale dell'Omm
Michel Jarraud. "Dobbiamo agire ora per tagliare le emissioni di
gas serra, se vogliamo avere la possibilità di mantenere
l'aumento della temperatura a livelli gestibili", ha aggiunto.
Le concentrazioni atmosferiche di CO2 - il principale gas a
effetto serra - hanno raggiunto 397,7 parti per milione (ppm)
nel 2014, precisa il Bollettino dell'Omm sui gas serra. Nella
primavera del 2014, quando il CO2 risulta più abbondante, le
concentrazioni nell'emisfero settentrionale hanno varcato la
soglia simbolicamente significativa di 400 ppm e nella primavera
2015, la concentrazione media globale di CO2 ha superato il
livello di 400 ppm.
"Il CO2 non si vede. È una minaccia invisibile, ma molto
reale che si traduce in temperature globali più alte ed eventi
meteorologici estremi più numerosi come ondate di calore e
inondazioni, scioglimento dei ghiacci, innalzamento del livello
del mare e aumento dell'acidità degli oceani", ha poi ammonito.
Il rapporto dell'Omm evidenzia anche l'interazione e l'effetto
di amplificazione tra i crescenti livelli di CO2 ed vapore
acqueo.