Anche in Italia avanza l'esercito dei bartender, nuovi barman che preparano i cocktail utilizzando tecniche moderne e 2.0. Lanciato nel mondo anglosassone, il bartender sta diventando una delle figure di barista professionista più ricercate e meglio pagate che sta offrendo spazio di occupazione a migliaia di giovani nelle discoteche, nei pub, nei grandi bar e negli eventi. A fronte dei 149.085 bar attivi nel nostro Paese e che generano un fatturato complessivo di 18 miliardi di euro, in questo settore si contano, infatti, tra dipendenti e freelance, più di 360mila persone occupate, oltre il 70% con contratti a tempo indeterminato, stando ai dati di Fipe-Confcommercio.
E in questo mondo variegato e dinamico, un bartender professionista è conteso dal mercato a suon centinaia di euro, con guadagni che possono arrivare tra i 200 e i 400 euro a serata, mentre la retribuzione mensile per i migliori può oscillare fra 2mila e 3mila euro.
Si tratta di una nuova fetta di occupazione che sta sorgendo all'ombra del successo degli evening bar, modelli di bar che puntano su convivialità e intrattenimento. Il fenomeno è diffuso in tutt'Europa, specie in Gran Bretagna Olanda, Germania, Francia, Grecia, Spagna e Russia dove gli alchimisti dei cocktail sono sempre più richiesti. Guardando all'altra sponda dell'Oceano, sono Miami, San Francisco e New York i territori di caccia dei futuribili bartender.
In questo scenario, mixare finissimi liquori, estratti di fiori, infusi di erbe, essenze di frutta o spezie rare sta diventando un'arte. Tanto che si moltiplicano le scuole per portare alla ribalta anche i bartender, i "cugini" più prossimi dei tanto celebrati chef. Come i grandi cuochi stellati, il bartender diventa infatti un creatore di ricette esclusive e di eccentriche ritualità che trasformano la preparazione tradizionale di un drink.
Da queste nuove tendenze arrivano i moderni flair bartender, bartender mixologist, bar chef-molecular che, come gli chef stellati, stanno attirando l'attenzione di giovani appassionati in cerca di occupazione. E la concorrenza per conquistarsi un "bancone" sta spingendo anche in Italia le competizione fra i migliori creatori di drink.
La prossima gara per rubare il mestiere ai più famosi "mixologist", appartenenti alla nuova generazione dei bartender italiani, si tiene a Roma e in palio c'è una borsa di studio. Organizzato da Meeting Place Academy, una delle prime scuole per bartender sorte nella Capitale, e da Bar Tales Magazine, il "Liquid Gems Cocktail Challenge" prenderà il via il 13 dicembre, snodandosi attraverso quattro prove a tema, per concludersi con una sfida finale a maggio, quando verranno proclamati i vincitori.
Il concorso si delinea come un percorso a ritroso nella storia bicentenaria del cocktail, a partire dalla prima prova dedicata al punch. A contendersi fama e podio saranno 20 partecipanti preselezionati, ma solo in dieci accederanno alla sfida finale della prossima primavera.