Fronte comune tra Anac e sistema camerale per la lotta alla corruzione e per la legalità. A sancirlo è il nuovo patto tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione e l’Unioncamere, contenuto nel Protocollo di intesa sottoscritto dai due presidenti, Raffaele Cantone e Ivan Lo Bello.
In particolare, Unioncamere si impegna, avvalendosi anche delle competenze dell’Anac e valorizzando le esperienze maturate nelle Camere di commercio, a garantire la massima diffusione presso il sistema camerale e nel mondo imprenditoriale della cultura della legalità, dell’etica pubblica e della trasparenza, anche attraverso la realizzazione di iniziative formative, l’organizzazione di studi e progetti di ricerca, incontri, conferenze e seminari.
Nucleo fondamentale dell’alleanza tra Anac e sistema camerale sono la messa in comune e l’integrazione, anche attraverso l’interoperabilità dei sistemi informativi, di dati e informazioni provenienti dal patrimonio del Registro delle imprese e della pubblica amministrazione, con l’obiettivo di favorire processi di semplificazione e riduzione degli oneri amministrativi e di assicurare efficacia, trasparenza e controllo della spesa pubblica.
Utili a questo fine saranno gli strumenti digitali, a partire da quelli contenuti nel Registro delle imprese, per consentire la massima divulgazione delle informazioni sugli assetti giuridici, economici e finanziari delle imprese.
Un capitolo importante della convenzione riguarda inoltre la sperimentazione di un sistema di analisi del contesto esterno ai fini delle attività svolte dalle amministrazioni in materia di valutazione del rischio corruzione, anche attraverso l’individuazione di indicatori di rischio.
La convenzione, della durata di tre anni, è concepita come un accordo quadro, che disciplina la relazione tra le parti e che potrà ampliarsi anche attraverso ulteriori accordi operativi. Essa amplia i confini di una collaborazione in essere da tempo.
Nuovo patto tra l’Autorità Nazionale Anticorruzione e il sistema camerale, contenuto nel Protocollo di intesa sottoscritto dai due presidenti, Raffaele Cantone (nella foto) e Ivan Lo Bello
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