Dopo una lunga trattativa, la vertenza Almaviva, un'azienda di call center, si è conclusa oggi con un accordo che ha portato al ritiro di circa 3.000 licenziamenti, soprattutto nel Sud Italia.
L'intesa, favorita dalla mediazione del governo, è stata annunciata questa mattina con un tweet dal viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova.
"#Almaviva lo avevo detto dalla prima trattativa che non avremmo lasciato sole 3000 persone. Salvi i posti di lavoro. Accordo siglato!", dice il tweet di Bellanova.
L'accordo prevede l'adozione dei contratti di solidarietà "difensiva" per gestire gli esuberi, per sei mesi a partire da domani, primo giugno, si legge nel verbale dell'accordo, diffuso dal ministero dello Sviluppo Economico.
La misura sarà applicata nelle sedi di Roma, Napoli e Palermo (a Roma e a Palermo per il 45%, a Napoli per il 35%)"e senza alcun peggioramento delle attuali condizioni reddituali dei lavoratori".
Finito il periodo di applicazione del contratto di solidarietà, per gli eventuali esuberi è previsto il ricorso all'integrazione salariale fino a un massimo di 12 mesi, con le stesse riduzioni di tempo previste per i contratti di solidarietà. L'azienda si impegna comunque ad aumentare progressivamente i volumi di lavoro. Le Regioni Lazio, Campania e Sicilia si impegnano per parte loro a finanziare corsi di formazione e riqualificazione professionale dei lavoratori.
Una volta al mese, le parti saranno riconvocate per monitorare la situazione occupazionale e produttiva.